Regione LIGURIA
Il Piano regionale dell'amianto
(a cura Assessorato Igiene)
Il "Piano di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di
bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto di cui all'articolo 10
della legge 27 Marzo 1992 numero 257" è stato approvato dal Consiglio Regionale
della Liguria in data 20 Dicembre 1996 con la deliberazione numero 105.
Con ulteriori provvedimenti sono state meglio individuate le scadenza temporali da
rispettare ed i vincoli operativi che avrebbero dovuto essere messi concretamente in atto
per assicurare la maggiore diffusione possibile dell'informazione, la semplificazione
degli adempimenti (nel rispetto dei dettami delle norme in vigore), le procedure operative
per la raccolta delle schede di autonotifica (da produrre per la costituzione di un
archivio utilizzabile per la conoscenza del rischio al fine dell'orientamento delle azioni
di tutela e protezione della salute delle persone fisiche e dell'ambiente e per la
programmazione delle attività di controllo e bonifica).
E' stato altresì, successivamente, individuato uno specifico Gruppo di Lavoro, composto
dalle Strutture Regionali cointeressate alla gestione della materia e da rappresentanti
delle Unità Sanitarie Locali e dell'ARPAL, con il compito di presiedere al governo del
processo che riguarda il censimento (autonotifica) - previsto dal piano di protezione
dall'amianto, gli esiti del medesimo nonchè le iniziative conseguenti volte alla tutela
della salute della popolazione e dell'ambiente ligure. Il Piano, in definitiva, prevede un
insieme di azioni che, oltre a completare la conoscenza del rischio amianto, vanno dalla
formazione dei soggetti coinvolti dai rischi derivanti dall'esposizione alle fibre di
amianto al controllo delle condizioni di salubrità ambientale e di sicurezza del lavoro
fino alle fasi di smaltimento finale dei rifiuti e di sorveglianza sanitaria ed
epidemiologica dei soggetti esposti.
Le azioni previste riguardano:
la conoscenza del rischio (cosa significa e come svolgere il censimento per giungere all'individuazione delle situazioni a rischio);
la formazione dei soggetti coinvolti nei rischi per la esposizione alle fibre d'amianto (preparazione professionale su due livelli - operativo e gestionale - di tecnici USL);
il controllo delle condizioni di salubrità ambientale e di sicurezza del lavoro (procedure riguardanti la valutazione del rischio);
gli indirizzi in materia di smaltimento dei rifiuti (rilevazione della potenziale domanda e determinazione della relativa offerta articolata per Provincia e proiettata sul contingente attuale e sulla programmazione futura);
la sorveglianza sanitaria e quella epidemiologica (rivolta agli attuali ed agli ex lavoratori esposti; monitoraggio delle patologie).
Cosa è l'amianto
La presenza di fibre libere di amianto negli ambienti di vita e di lavoro costituisce un
rischio per la salute oramai conosciuto.
Le cause che, in via principale, determinano gli effetti dannosi sono la inalazione di
polveri contenenti fibre rilasciate negli ambienti dai materiali che le contengono.
L'esposizione - per periodi più o meno lunghi a seconda della tipologia del prodotto - a
dette fibre può produrre infatti effetti dannosi, gravi ed irreversibili.
Il rilascio delle fibre nell'aria può avvenire in occasione di manipolazione dei
materiali che le contengono, di una loro lavorazione, oppure spontaneamente.
Il rilascio avviene spontaneamente in presenza di materiali friabili, di materiali
diventati tali per consunzione prodotta dalle condizioni di uso e d'impiego (tempo di
installazione, tipologia di installazione e di uso, esposizione ad agenti atmosferici,
ecc.) o di materiali sottoposti a sollecitazioni meccaniche tali da favorire il distacco
di fibre (vibrazioni, urti, ecc.).
In conseguenza di ciò occorre porre le massime attenzioni per la valutazione di
situazioni caratterizzate dalla presenza di amianto e per attività che possano disturbare
tali materiali al fine di evitare che fibre di amianto si distacchino dai medesimi
disperdendosi nell'aria.
La Regione Liguria con il proprio "Piano di protezione dell'ambiente, di
decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti
dall'amianto di cui all'articolo 10 della legge 27 Marzo 1992 numero 257" ha avviato
- in omogeneità con tutte le Regioni e le Province Autonome - una campagna di
informazione, per fornire le giuste e necessarie conoscenze ai fini di ridurre al minimo
o, laddove possibile, eliminare l'esposizione a tale sostanza, e di rilevazione della
consistenza della presenza di prodotti contenenti amianto.
Fibre libere di amianto
L'amianto, chiamato anche indifferentemente asbesto, è un minerale naturale a struttura
fibrosa appartenente alla classe chimica dei silicati ed alle serie mineralogiche del
serpentino e degli anfiboli.
È presente naturalmente in molte parti del globo terrestre e si ottiene facilmente dalla
roccia madre dopo macinazione e arricchimento, in genere in miniere a cielo aperto.
Per la normativa italiana sotto il nome di amianto sono compresi i seguenti sei composti:
amianto di Serpentino: crisotilo;
amianti di Anfibolo: amosite, crocidolite, tremolite, antofillite, actinolite.
L'amianto resiste al fuoco ed al calore, all'azione di
agenti chimici e biologici, all'abrasione ed all'usura.
La sua struttura fibrosa gli conferisce insieme una notevole resistenza meccanica ed una
alta flessibilità.
È facilmente friabile e può essere tessuto.
È dotato di proprietà fonoassorbenti e termoisolanti.
Si lega facilmente con materiali da costruzione (calce, gesso, cemento) e con alcuni
polimeri (gomma, PVC).
Per anni è stato considerato un materiale estremamente versatile a basso costo, con
estese e svariate applicazioni industriali, edilizie e in prodotti di consumo.
In tali prodotti, manufatti ed applicazioni, le fibre possono essere libere o debolmente
legate: si parla in questi casi di amianto friabile, oppure possono essere fortemente
legate in una matrice stabile e solida (come il cemento-amianto o il vinil-amianto): si
parla in questo caso di amianto compatto.
La consistenza fibrosa è alla base delle proprietà tecnologiche, ma anche delle
proprietà di rischio essendo essa causa di gravi patologie a carico prevalentemente
dell'apparato respiratorio.
La pericolosità consiste, infatti, nella capacità che i materiali di amianto hanno di
rilasciare fibre potenzialmente inalabili ed anche nella estrema suddivisione cui tali
fibre possono giungere.
Per dare una idea della estrema finezza delle stesse basti pensare che in un centimetro
lineare si possono affiancare 250 capelli umani, 1.300 fibre di nylon o 335.000 fibre di
amianto.
Non sempre l'amianto, però, è pericoloso: lo è sicuramente quando può disperdere le
sue fibre nell'ambiente circostante per effetto di qualsiasi tipo di sollecitazione
meccanica, eolica, da stress termico, dilavamento di acqua piovana.
Come detto la potenziale pericolosità dei materiali che contengono amianto dipende
dall'eventualità che vi siano fibre aerodisperse nell'ambiente le quali possono venire
inalate.
Il criterio oggettivo per determinarne la pericolosità è la sua friabilità.
Si definiscono friabili i materiali che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere
mediante la semplice pressione delle dita.
I materiali friabili possono liberare fibre spontaneamento per la scarsa coesione interna
(in particolare se sottoposti a vibrazioni, correnti d'aria, infiltrazioni d'acqua) e
possono essere facilmente danneggiati nel corso di interventi di manutenzione, se sono
collocati in aree accessibili.
In base alla friabilità i materiali contenenti amianto possono essere classificati in
Friabili: materiali che possono essere facilmente sbriciolati o ridotti in polvere con la
semplice pressione manuale
Compatti: materiali duri che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo con
l'impiego di attrezzi meccanici.
Per questa ragione il cosiddetto amianto friabile è considerato più pericoloso
dell'amianto compatto che per sua natura ha una scarsa o scarsissima tendenza a liberare
fibre.
L'amianto è un materiale usato comunemente laddove sia necessario un assorbimento
acustico e/o un isolamento termico.
L'assorbimento acustico è un fenomeno fisico che avviene tutte le volte che un'onda
sonora colpisce un corpo solido.
La riflessione dell'onda sarà tanto minore quanto più soffice e poroso sarà il solido.
Per svolgere questa funzione l'amianto è stato applicato a spruzzo su pareti o soffitti
dove ha formato uno strato soffice di alcuni centimetri.
Nei locali così trattati si prova una sensazione acustica di ovattamento dei suoni, i
rumori sono meno intensi e la comprensione della parola non è compromessa da echi
acustici.
Questo tipo di impiego è oggi vietato dalla legge ma in passato i soffitti di molti
ambienti che richiedevano il contenimento della diffusione di suoni o rumori (palestre,
piscine, mense, stazioni sotterraneee, ecc.), sono stati spruzzati con amianto.
L'isolamento termico è una proprietà fisica di alcuni materiali e consiste nell'opporre
una notevole resistenza al passaggio del calore.
L'amianto è un ottimo termoisolante e per questo è stato sfruttato tecnologicamente
laddove si desiderava contenere il calore (fasciature di tubazioni, trasporto del vapore,
isolamento di caldaie e forni, ecc.).
Ambienti di vita e lavoro
Le caratteristiche dell'amianto hanno fatto sì che nel passato venisse largamente
utilizzato nell'industria, nell'edilizia ed in molti prodotti di uso domestico.
La fibra grezza veniva lavorata per ottenere vari prodotti adattabili a molteplici usi.
Mentre gli effetti nocivi dell'amianto per la salute erano conosciuti già negli anni
cinquanta e sessanta, il divieto totale di produzione di manufatti contenenti amianto
interviene nel 1994, dopo che la pericolosità della sostanza per la salute dell'uomo e
dell'ambiente aveva determinato la promulgazione della legge 257 del 27 Marzo 1992
contenente norme per la cessazione del suo impiego e per il relativo smaltimento
controllato.
La legge inoltre ne contempla anche il divieto di estrazione, importazione, esportazione,
commercializzazione.
Il prodotto in questione è stato sistematicamente utilizzato nei seguenti diversi settori
di attività:
Industria
come materia prima per produrre innumerevoli manufatti ed oggetti;
come isolante termico nei cicli industriali con alte temperature (es. centrali termiche e termoelettriche, industria chimica, siderurgica, vetraria, ceramica e di laterizi, alimentare, distillerie, zuccherifici, fonderie);
come isolante termico nei cicli industriali con basse temperature (es. impianti frigoriferi e di condizionamento);
come isolante termico e barriera antifiamma nelle condotte per impianti elettrici;
come materiale fonoassorbente.
La produzione prevedeva di ricavare dalla tessitura del
prodotto, corde, nastri, guaine e tessuti per indumenti antifiamma; dalla pressatura,
carta e cartoni, coppelle e pannelli oltre a filtri per l'industria chimica; dall'impasto,
amianto a spruzzo per isolamento, materiali da attrito, cemento-amianto e vinil-amianto.
Edilizia
come materiale spruzzato per il rivestimento di strutture per aumentare la resistenza al fuoco;
nelle coperture sottoforma di lastre piane o ondulate, tubazioni e serbatoi, canne fumarie ed altro nelle quali l'amianto è stato inglobato nel cemento per formare il cemento-amianto (marche Eternit o Fibronit);
come elementi prefabbricati sia sottoforma di cemento-amianto che di amianto friabile;
nella preparazione e posa in opera di intonaci con impasti spruzzati e/o applicati a cazzuola;
nei pannelli per controsoffittature;
nei pavimenti costituiti da vinil-amianto in cui tale materiale è mescolato a polimeri;
come sottofondo di pavimenti in linoleum..
La produzione prevedeva la realizzazione di lastre piane o
ondulate per copertura, tubi per acquedotti e fognature, tegolature, canne fumarie,
serbatoi per acqua e liquidi, intonaci e stucchi per rivestimento di strutture portanti
quali solai e pilastri o per travi e colonne.
Ambito domestico
in alcuni elettrodomestici (es. asciugacapelli, forni e stufe, ferri da stiro);
nelle prese e guanti da forno e nei teli da stiro;
nei cartoni posti in genere a protezione degli impianti di riscaldamento come stufe, caldaie, termosifoni, tubi di evacuazione fumi.
Mezzi di trasporto
nei freni;
nelle frizioni;
negli schermi parafiamma;
nelle guarnizioni;
nelle vernici e mastici "antirombo";
nella coibentazione di treni, navi e autobus.
In passato l'amianto è stato impiegato anche per alcuni usi
che potrebbero essere definiti "rari e insoliti".
Infatti è servito per adesivi e collanti, tessuti ignifughi per arredamento (tendaggi,
tappezzerie), tessuti per imballaggio (sacchi per la posta), tessuti per abbigliamento
(feltri per capelli, cachemire sintetico, coperte, grembiuli, giacche, pantaloni, ghette,
stivali), carta e cartone (filtri per purificare bevande, filtri di sigarette e da pipa,
assorbenti igienici interni, supporti per deodoranti da ambiente, solette interne da
scarpe), nei teatri (sipari, scenari che simulano la neve, per protezione in scene con
fuoco, per simulare la polvere sulle ragnatele, su vecchi barili, ecc.), quale sabbia
artificiale per giochi dei bambini e trattamento del riso per il mercato giapponese.
Rischio per la salute
L'esposizione a fibre di amianto è associata a diverse malattie, in particolare a carico
dell'apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare e mesotelioma pleurico).
Dette malattie insorgono dopo molti anni dall'esposizione: dai 10 ai 15 anni per
l'asbestosi, dai 10 ai 30 anni per il carcinoma polmonare e tra i 20 ed i 50 anni per il
mesotelioma.
L'asbestosi è la patologia cronica che per prima è stata correlata all'inalazione di
amianto.
È una fibrosi con inspessimento ed indurimento del tessuto polmonare con conseguente
difficile scambio di ossigeno tra aria inspirata e sangue.
Si manifesta per esposizioni medio-alte ed è una tipica malattia professionale,
fortunatamente sempre meno presente.
Il carcinoma polmonare è malattia diffusa e originata dall'esposizione a diversi fattori
lavorativi e non, quali il fumo di sigaretta, cromo, nichel, maateriali radioattivi,
inquinanti ambientali (idrocarburi aromatici di provenienza industriale, derivati dal
catrame, gas di scarico dei motori).
Il fumo di sigaretta potenzia gli effetti negativi dell'amianto e quindi fa aumentare la
probabilità di contrarre la malattia.
Il mesotelioma è invece patologia neoplastica rara della membrana di rivestimento del
polmone (pleura) o dell'intestino (peritoneo) o ancora del cuore (pericardio) e del
testicolo (tunica vaginale del medesimo) associata quasi in modo esclusivo alle fibre
d'amianto a seguito di inalazioni anche a dosi molto piccole.
Le esposizioni negli ambienti di vita, in generale, sono di molto inferiori a quelle
professionali, purtuttavia non sono da sottovalutare perchè gli effetti degenerativi non
hanno teoricamente valori di soglia.
Relativamente ai pericoli conseguenti alla presenza di prodotti a base di amianto, si
individuano due diversi ambiti in funzione degli ambienti considerati:
di vita;
di lavoro.
Le differenze sostanziali tra essi sono dettate da:
ambito normativo ;
metodologie di misura (microscopia ottica o elettronica);
livelli di accettabilità;
provvedimenti di prevenzione;
mezzi di protezione.
Ambienti di vita
L'originale giudizio di rilevanza del rischio da esposizione solamente per i lavoratori si
è progressivamente spostata su esposizioni professionali non legate direttamente al
lavoro quindi sulla possibilità che l'amianto possa essere considerato un contaminante
ambientale.
Su questa base è stata emanata la legge 257/92 e diversi decreti applicativi con
l'intento di gestire il potenziale rischio derivato dalla presenza di amianto negli
edifici, manufatti, impianti.
Pur essendo il rischio causato dall'esposizione ad amianto nella popolazione di più
difficile valutazione rispetto a quello professionale, si sono puntualizzati alcuni
aspetti ritenuti prioritari nella analisi del rischio.
In particolare:
è stabilita una netta differenza tra l'amianto friabile (ovvero l'amianto libero o tessuto o spruzzato o steso a cazzuola con leganti deboli) e l'amianto in matrice compatta (ovvero il cemento-amianto in buono stato di conservazione) considerando il primo maggiormante pericoloso per la facile tendenza allo sbriciolamento e conseguente possibile dispersione in atmosfera di fibre libere volatili;
la determinazione della concentrazione di fibre aerodisperse si effettua con prelievi su membrana e conteggi in microscopia elettronica a scansione;
l'amianto non è considerato rilevante tra gli inquinanti di tipo alimentare o del sottosuolo. Ad esempio per quanto riguarda la presenza di fibre di amianto nell'acqua potabile trasportata in tubi di cemento-amianto, studi a livello internazionale affermano non esservi associazione tra fatti patologici e consumo di acqua potabile.
Ambienti di lavoro
La esposizione dei lavoratori alle fibre di amianto ha avuto grande rilevanza in passato
quando le cautele previste dalla recente normativa di origine comunitaria non erano ancora
operanti e tale esposizione era semplicemente considerata nell'ambito dell'esposizione a
polveri nocive.
A seguito dell'entrata in vigore della legge 257/92, le lavorazioni con amianto come
materia prima e quindi l'esposizione degli addetti in tali ambiti sono praticamente
scomparse.
Rimane però, ancora, l'esposizione di lavoratori in quelle attività che prevedono la
rimozione, la bonifica e lo smaltimento.
Gli ambienti di lavoro più significativi per presenza di amianto sono ora cantieri
temporanei nel caso di bonifica di edifici, o semipermanenti nel caso di rimozione di
amianto da mezzi di trasporto come le carrozze ferroviarie, le navi, ecc.
Apposite norme tecniche definiscono i criteri di allestimento e conduzione di questi
cantieri con un approccio di protezione dalle fibre di amianto che prevede
contemporaneamente l'incapsulamento, la massima protezione e la costante rimozione
dell'inquinante.
La valutazione del rischio si basa sul prelievo di aria confinata in zona respiratoria del
lavoratore; le fibre aerodisperse sono campionate con pompa portatile e membrana filtrante
e l'ananlisi avviene mediante il conteggio delle fibre depositate sulla membrana
utilizzando microscopio ottico in contrasto di fase.
Ambienti di vita e lavoro
Le caratteristiche dell'amianto hanno fatto sì che nel passato venisse largamente
utilizzato nell'industria, nell'edilizia ed in molti prodotti di uso domestico.
La fibra grezza veniva lavorata per ottenere vari prodotti adattabili a molteplici usi.
Mentre gli effetti nocivi dell'amianto per la salute erano conosciuti già negli anni
cinquanta e sessanta, il divieto totale di produzione di manufatti contenenti amianto
interviene nel 1994, dopo che la pericolosità della sostanza per la salute dell'uomo e
dell'ambiente aveva determinato la promulgazione della legge 257 del 27 Marzo 1992
contenente norme per la cessazione del suo impiego e per il relativo smaltimento
controllato.
La legge inoltre ne contempla anche il divieto di estrazione, importazione, esportazione,
commercializzazione.
Il prodotto in questione è stato sistematicamente utilizzato nei seguenti diversi settori
di attività:
Industria
come materia prima per produrre innumerevoli manufatti ed oggetti;
come isolante termico nei cicli industriali con alte temperature (es. centrali termiche e termoelettriche, industria chimica, siderurgica, vetraria, ceramica e di laterizi, alimentare, distillerie, zuccherifici, fonderie);
come isolante termico nei cicli industriali con basse temperature (es. impianti frigoriferi e di condizionamento);
come isolante termico e barriera antifiamma nelle condotte per impianti elettrici;
come materiale fonoassorbente.
La produzione prevedeva di ricavare dalla tessitura del
prodotto, corde, nastri, guaine e tessuti per indumenti antifiamma; dalla pressatura,
carta e cartoni, coppelle e pannelli oltre a filtri per l'industria chimica; dall'impasto,
amianto a spruzzo per isolamento, materiali da attrito, cemento-amianto e vinil-amianto.
Edilizia
come materiale spruzzato per il rivestimento di strutture per aumentare la resistenza al fuoco;
nelle coperture sottoforma di lastre piane o ondulate, tubazioni e serbatoi, canne fumarie ed altro nelle quali l'amianto è stato inglobato nel cemento per formare il cemento-amianto (marche Eternit o Fibronit);
come elementi prefabbricati sia sottoforma di cemento-amianto che di amianto friabile;
nella preparazione e posa in opera di intonaci con impasti spruzzati e/o applicati a cazzuola;
nei pannelli per controsoffittature;
nei pavimenti costituiti da vinil-amianto in cui tale materiale è mescolato a polimeri;
come sottofondo di pavimenti in linoleum..
La produzione prevedeva la realizzazione di lastre piane o
ondulate per copertura, tubi per acquedotti e fognature, tegolature, canne fumarie,
serbatoi per acqua e liquidi, intonaci e stucchi per rivestimento di strutture portanti
quali solai e pilastri o per travi e colonne.
Ambito domestico
in alcuni elettrodomestici (es. asciugacapelli, forni e stufe, ferri da stiro);
nelle prese e guanti da forno e nei teli da stiro;
nei cartoni posti in genere a protezione degli impianti di riscaldamento come stufe, caldaie, termosifoni, tubi di evacuazione fumi.
Mezzi di trasporto
nei freni;
nelle frizioni;
negli schermi parafiamma;
nelle guarnizioni;
nelle vernici e mastici "antirombo";
nella coibentazione di treni, navi e autobus.
In passato l'amianto è stato impiegato anche per alcuni usi
che potrebbero essere definiti "rari e insoliti".
Infatti è servito per adesivi e collanti, tessuti ignifughi per arredamento (tendaggi,
tappezzerie), tessuti per imballaggio (sacchi per la posta), tessuti per abbigliamento
(feltri per capelli, cachemire sintetico, coperte, grembiuli, giacche, pantaloni, ghette,
stivali), carta e cartone (filtri per purificare bevande, filtri di sigarette e da pipa,
assorbenti igienici interni, supporti per deodoranti da ambiente, solette interne da
scarpe), nei teatri (sipari, scenari che simulano la neve, per protezione in scene con
fuoco, per simulare la polvere sulle ragnatele, su vecchi barili, ecc.), quale sabbia
artificiale per giochi dei bambini e trattamento del riso per il mercato giapponese.
Scheda materiali compatti
Sezione B Edificio o Impianto
Occorre riportare i dati chiesti (localizzazione edificio o impianto) e già scritti nella
analoga sezione della scheda di localizzazione della Scheda a.1 - Sez. B
Sezione D Responsabile per la gestione del problema amianto
Occorre riportare i dati chiesti e già esposti nella analoga sezione della scheda di
localizzazione.
Sezione I Tipologia e dimensionamento
La sezione si compone di quattro colonne che portano all'individuazione del prodotto
(barrare 1 casella riguardante la tipologia del materiale presente), alla ESTENSIONE O
DIMENSIONI ma attendibile, individuata (metri quadrati, metri lineari, numero o peso a
seconda delle situazioni e dei prodotti), all'ANNO - il più attendibile possibile - di
INSTALLAZIONE ed allo STATO DI CONSERVAZIONE (occorre indicare il numero in relazione alla
situazione che esso rappresenta, 1 = non sono presenti danni visibili sulla superficie; 2
= sono presenti danni limitati: scheggiature, fessure sottili; 3 = sono presenti fratture,
affioramenti visibili di materiali fibrosi, polvere caduta nella zona sottostante).
Senza sezione sono state riportate informazioni utili per l'utente estratte dal Decreto
Ministeriale 6.9.94 che ribadiscono il ruolo del responsabile per la gestione del problema
amianto, che indicano la necessità di tenere (presso il luogo interessato o comunque
agevolmente rintracciabile) una documentazione che permetta di individuare la presenza dei
manufatti, assicuri il rispetto delle procedure nei casi di intervento manutentivo,
fornisca gli elementi informativi necessari agli occupanti la struttura interessata.
Completano la scheda l'indicazione della data del rilievo e le sottoscrizioni secondo le
indicazioni già fornite.
Scheda dei materiali friabili
Si ricorda che con l'invio di questa scheda non vengono soddisfatte tutte le necessarie
incombenze connesse al problema amianto che vengono riprese nell'Allegato 1 denominato
"Responsabile per la gestione del problema amianto" il quale riporta - per
esteso - la parte del DM 6 Settembre 94 sull'argomento.
La scheda è quindi un estratto degli accertamenti da effettuare per valutare e tenere
sorvegliata la situazione.
Nel caso in cui in singoli edifici o per singoli impianti si presentino più elementi
riconducibili a impianti (tubazioni, serbatoi, caldaie, ecc.) o ambiente (pareti,
soffitti), per ognuna delle due tipologie é necessaria una scheda. Se per una stessa
tipologia esistono situazioni differenti rispetto a: - diffusione (vedi sezione F), -
accessibilità (vedi sezione G) e - danneggiamenti (vedi sezione H) ció determina la
compilazione di più schede che raggruppino le situazioni il più omogeneamente possibile.
Il principio è quello di differenziare correttamente situazioni che richiedano livelli di
attenzione diversi rispetto al rischio potenziale che possono (o potranno) rappresentare.
Sezione B Edificio o Impianto
Occorre riportare i dati chiesti (localizzazione edificio o impianto) già scritti nella
analoga sezione della scheda di localizzazione della Scheda a.1 - Sez. B.
Sezione D Responsabile per la gestione del problema amianto
Occorre riportare i dati chiesti, eventualmente identici a quelli già esposti nella
analoga sezione della scheda di localizzazione, si precisa che il responsabile, nel caso
specifico, può essere anche altra persona, dovendo essere in grado di valutare le
condizioni dei materiali e redigere un "rapporto" corredato di fotografie
illustrative che attestino lo stato del manufatto al momento della ricognizione; si tratta
di "rapporto" da aggiornare periodicamente, almeno una volta all'anno, per poter
constatare l'eventuale evoluzione del degrado (Allegato 1 in particolare punto 5 del
paragrafo 4a).
È evidente che condizioni di particolare pericolosità, rilevabili da una ricognizione
fatta in fase preliminare, possono suggerire la necessità di ricorrere ad un esperto, o
quantomeno ad una persona professionalmente competente.
La persona nominata "responsabile" dovrà procedere ad una serie di
approfondimenti della questione, anche utilizzando le possibilità informative che saranno
offerte in corso di applicazione del Piano Regionale di protezione dall'amianto
(potrebbero essere indicazioni bibliografiche, normativa, contatti con personale USL o
ARPAL (Agenzia Regionale Protezione Ambientale), partecipazione ad iniziative formative o
informative che verranno realizzate, ecc.).
Sezione E Tipologia e dimensionamento
È bene ribadire che argomento della scheda é il materiale friabile contenente amianto
(friabili = materiali che possono essere facilmente sbriciolati o ridotti in polvere con
la semplice pressione manuale).
Le indicazioni "TIPO DI IMPIANTO" e "AMBIENTE, PARTI RIVESTITE" sono
alternative tra di loro; barrare una casella della prima riga esclude di poterne barrare
altra nella riga successiva e viceversa.
La presenza di entrambe le situazioni determina una doppia presentazione come anticipato
nell'introduzione alle specifiche di questa scheda.
Sezione F Diffusione
Deve essere espresso un GIUDIZIO SULLA FRIABILITÀ del materiale partendo dalla sua
definizione di individuazione (le fasce di individuazione sono poco = resiste abbastanza
bene alla pressione manuale; medio = la pressione permette di modificare l'andamento della
superficie nel punto di pressione; molto = la pressione provoca sbriciolamenti piú estesi
del punto di pressione e rilascio di materale). Presenza di CORRENTI D'ARIA ( le fasce
sono bassa = passaggio naturale d'aria senza correnti direzionali; moderata = flusso
naturale con direzioni rilevabili sul materiale; alta = flussi artificiali che canalizzano
l'aria in modo consistente) che favoriscono lo spostamento delle fibre volatili
aerodisperse. L'ASPETTO DELLE SUPERFICI (la classificazione in liscia, ruvida o molto
ruvida puó aversi sulla base del rilievo sensoriale) che possono essere ricettacoli di
fibre aerodisperse. Infine gli eventuali TRATTAMENTI SUPERFICIALI dei materiali, deve
essere rilevato (e può esserlo visivamente) se le superfici dei materiali contenenti
amianto hanno subito trattamenti particolari per una loro migliore conservazione:
l'incapsulamento costituisce un trattamento specifico per i materiali contenenti amianto
con l'applicazione di prodotti particolarmente penetranti o sigillanti.
Sezione G Accessibilità
Anche in questo caso debbono essere barrate le caselle corrispondenti alle situazioni che
oggettivamente vengono rilevate.
Per la voce "IMPIANTI PRESENTI", si intende la presenza di qualunque tipo di
impianto estraneo alla presenza di amianto ma prossimo al materiale: esempio impianti
elettrici, plafoniere o portalampade, tubazioni di impianti di riscaldamento o
condizionamento non rivestiti, scarichi, tubazioni dell'acqua, impianti telefonici o
altri; la loro distanza dal materiale contenente amianto, da riportare nella scheda, é
quella minima.
Per "ATTIVITÀ ALL'INTERNO" si intendono quelle sistematiche, quelle molto rare
sono da considerare nella classe "nessuna".
La "POPOLAZIONE PRESENTE" invece è da considerare anche per una singola
occasione, cioè il numero massimo di persone che, anche raramente, si possono trovare in
quell'ambiente.
Le qalità delle "BARRIERE TRA IL MATERIALE E L'AMBIENTE" può prevedere di
barrare piú di una casella. Per "accessibile solo per manutenzione" si intende
una situazione in cui il materiale è fisicamente totalmente separato dall'ambiente e che
tale separazione viene aperta solamente per il tempo necessario all'intervento di
manutenzione non sul materiale contenente amianto.
Sezione H Danneggiamenti
Il rilievo deve essere compiuto utilizzando i medesimi criteri indicati per la sezione
relativa alla diffusione.
I parametri considerati sono sempre da riferire al materiale contenente amianto, in
particolare occorre porre attenzione alla presenza di infiltrazione d'acqua.
DANNEGGIAMENTO, ci si riferisce sempre all'aspetto visibile: assente = la superficie è
integra; basso= sono presenti piccole fessure o crepe e/o piccole mancanze di
rivestimento; medio = fessure o crepe frequenti e di dimensioni superiori a 1 cm. e/o
mancanze di materiale ripetute; alto = crepe frequenti e molto superiori ad 1 cm, cadute
visibili di materiale, "colaticci" di materiale, cioè materiale in corso di
distacco.
TIPO DI DANNEGGIAMENTO: si tratta di indicare i modi con cui è in corso il
danneggiamento.
INFILTRAZIONI D'ACQUA: ci si riferisce alla presenza visibile di infiltrazioni sul
materiale contenente amianto.
Nella zona senza sezione sono da indicare la data di compilazione del documento, la
sottoscrizione da parte di chi presenta e di chi controlla e coordina le attivitè
manutentive che interessano i materiali contenenti amianto friabile.
Scheda di localizzazione
Sezione A - Dati anagrafici Proprietà o Gestione
La sezione è unica, non compare più in nessuna delle altre schede e riguarda i dati
identificativi; fondamentali: cognome e nome, luogo e data di nascita, luogo di residenza
ed indicazione della carica posseduta (barrare la casella corrispondente, es:
amministratore condominio).
La sezione si completa, in casi diversi dalla persona singola, con l'indicazione della
ragione sociale di chi amministra o gestisce l'edificio o impianto riportato nelle schede
(Società, Ente Pubblico, Condominio), del suo Codice Fiscale o Partita IVA e della sua
sede.
Sezione B - Edificio o Impianto
La sezione, anche se con richiesta di dati più limitata, è presente in tutte le tre
schede e prevede l'indicazione della localizzazione dell'edificio o dell'impianto (il dato
è necessario in quanto può anche non coincidere con la sede di chi amministra o gestisce
della sezione A); nel caso l'edificio o impianto sia munito di propria Partita IVA (o
Codice Fiscale) specificare.
Occorre poi barrare la casella corrispondente alla tipologia della destinazione d'uso se
viene individuata tra quelle indicate, in caso contrario occorre barrare la casella altro
e scrivere la relativa voce; possono essere barrate più caselle.
Anche relativamente all'anno di costruzione si deve barrare la casella riguardante il
periodo di costruzione dell'edificio o, in alternativa, conoscendone l'anno, lo stesso
deve essere indicato specificamente.
Completano la sezione l'indicazione della superficie (valore approssimato ottenuto
moltiplicando la lunghezza dell'edificio per la sua larghezza), del numero dei piani
(considerando primo piano l'eventuale piano rialzato sotto al quale sono ricavati
magazzini, cantine, box, negozi) e del numero dei vani di uso collettivo (ad esempio:
corridoi, locale caldaia, locale serbatoi, vano ascensore, ecc.), nei quali è stata
riscontrata presenza di prodotti o manufatti contenenti amianto (utile diventa anche
fornire la dimensione superficiale complessiva dei vani interessati per poterla rapportare
alla superficie complessiva dell'edificio; il dato non è obbligatorio; se viene fornito
indicarlo successivamente al numero dei vani separato da esso da un trattino).
Sezione C - Risultati accertamento presenza di amianto
La sezione si compone di due parti: quella relativa alla indicazione della presenza del
prodotto amianto e quella riguardante il modo nel quale se ne è individuata la presenza.
Relativamente alla presenza di amianto occorre barrare la casella relativa alle
caratteristiche del materiale presente (prima di barrare la casella, Friabile oppure
Compatto, leggere la definizione riportata sotto la specifica voce).
Relativamente al modo nel quale se ne è individuata la presenza occorre barrare la
casella corrispondente prestando attenzione alle indicazioni riportate tra parentesi; in
particolare, per quanto riguarda la ricognizione con costruttore o installatore è
possibile un accertamento svolto con persona di fiducia, competente per la conoscenza dei
prodotti contenenti amianto, che al termine del sopralluogo sottoscriva un documento di
avvenuto accertamento ed individuazione della presenza dei medesimi.
Anche in questo caso è possibile barrare la casella altre evidenze, con l'indicazione di
quali, se non contenute in quelle elencate.
Nel caso permangano dubbi sulla presenza di amianto nel materiale, specie in presenza di
materiale friabile in evidente stato di degrado (originato dalla funzione cui il materiale
assolve, l'età dello stesso, l'aspetto fibroso, ecc.), dovrà essere effettuata l'analisi
chimica del materiale da parte di un laboratorio attrezzato (la Regione si ripromette di
fissare uno standard di riconoscimento desunto dai disposti normativi esistenti e di darne
la diffusione opportuna) ed il relativo certificato sarà da allegare al
"rapporto" di valutazione [voce 4a, punto 5, Allegato1].
Sezione D - Responsabile per la gestione del problema amianto
La sezione è presente in tutte le tre schede e deve essere compilata riportando i dati
anagrafici della persona che dovrà essere contattata per eventuali verifiche,
accertamenti, sopralluoghi, approfondimenti, ecc.. Tale persona può essere diversa dal
dichiarante: deve essere individuato un responsabile per la gestione del problema amianto
che può essere il Dichiarante (Rappresentante) o persona da Lui nominata.
Il responsabile per il materiale friabile può essere la stessa persona nominata per
quello compatto oppure può essere diversa a seconda di scelte organizzative: ad esempio
impianto (con materiale contenente amianto) già affidato in gestione a qualcuno,
materiale degradato che richiede una sorveglianza più "assidua" rispetto al
compatto, ecc. È opportuno ricordare i compiti indicati nell'Allegato 1 al punto 4a).
Senza sezione vi sono le indicazioni del numero di schede che compongono il documento che
viene inoltrato (siano esse riferite al materiale friabile o al materiale compatto), la
data di stesura del documento e la sottoscrizione da parte di chi presenta e di chi
controlla e coordina le attività manutentive che possono interessare i materiali
contenenti amianto. Indicare un numero telefonico di riferimento.
Informazioni specifiche per gli edifici
ed i blocchi di appartamenti
La normativa in vigore prevede l'obbligo, per i proprietari di immobili, di segnalare alle
Unitá Sanitarie Locali competenti per territorio, la presenza di amianto negli edifici
(articolo 12 comma 5 della legge 257/92).
Per la precisione la norma esplicita che il rilievo deve essere rivolto alla presenza di
amianto friabile ma, la Regione Liguria, al fine di disporre di un dato piú complessivo
sicuramente maggiormente utile per le finalitá esposte in precedenza, ha ritenuto
opportuno rivolgere l'indagine alla presenza totale di amianto, o di manufatti contenenti
amianto, negli edifici.
L'accertamento riguarda il materiale (a vista o facilmente accessibile) presente nei
locali o negli spazi che si definiscono condominiali indipendentemente dal fatto che
facciano parte o appartengano a servizi condominiali; pertanto anche tratti o componenti
privati o individuali che siano comunque presenti in ambienti con accesso condominiale
sono da dichiarare.
In particolare, in caso di accertamento di presenza di amianto che, per definizione, viene
qualificato come friabile, l'invio della scheda - debitamente compilata - ha valore di
notifica e consente di non incorrere nelle sanzioni previste dalla legge (L. 257/92 art.
12 comma 5, sanzioni indicate all'art. 15 stessa Legge).
La scheda deve sempre essere compilata per ogni edificio o impianto e inviata, come
lettera raccomandata, alla USL territoriale di competenza, onde poterla considerare
notificata a tutti gli effetti. Presso la USL potranno essere acquisite eventuali
informazioni integrative e di maggiore esplicitazione sia per la corretta compilazione sia
per l'acquisizione di eventuali specifiche.
La collaborazione di tutti é utile e preziosa per la riuscita dell'iniziativa.
Informazioni specifiche per le imprese
Occorre avere presente che l'Impresa puó rientrare in una delle seguenti tipologie di
utilizzo dei prodotti contenenti amianto:
utilizzo diretto - quando l'amianto, o i materiali, o i manufatti contenenti amianto sono, o sono stati, presenti tra le materie prime, i semilavorati utilizzati nel ciclo produttivo o in attrezzature o materiali (presidi antincendio, ferodi e frizioni di impianti, ecc.). In questo caso non si é prevista la compilazione delle schede di autonotifica; la caratterizzazione della situazione (materiali, diffusione, stato, esposizione dei lavoratori, ecc.) deve essere contenuta nei documenti di valutazione presenti in Azienda ai sensi degli artt. 24 del D.Lvo 277/91 o 4 del D.Lvo 626/94 o nella notifica annuale prevista all'art 9 L. 257/92;
utilizzo indiretto - quando l'amianto, o prodotti contenenti amianto, sono presenti nelle macchine, negli impianti o nelle strutture edilizie dell'azienda ed il contatto con tale materiale avviene, o é avvenuto, per la tipologia del lavoro svolto (manutenzione di macchinari, tubazioni, impianti o strutture edilizie, coibentazioni, ecc.) In questo caso devono essere compilate le Schede di Autonotifica di Edifici o Impianti a.1, a.2 e a.3, a seconda dei casi.
Ogni scheda deve essere riferita ad una singola unitá
produttiva e compilata in ogni sua parte, ovviamente in relazione alla presenza di
amianto.
La scheda deve sempre essere compilata per ogni edificio o impianto e inviata, come
lettera raccomandata, alla USL territoriale di competenza, onde poterla considerare
notificata a tutti gli effetti. Presso la USL potranno essere acquisite eventuali
informazioni integrative e di maggiore esplicitazione sia per la corretta compilazione sia
per l'acquisizione di eventuali specifiche.
La collaborazione di tutti é utile e preziosa per la riuscita dell'iniziativa.