Regione LIGURIA

Il Piano regionale dell'amianto

(a cura Assessorato Igiene)

 


 

 

Il "Piano di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto di cui all'articolo 10 della legge 27 Marzo 1992 numero 257" è stato approvato dal Consiglio Regionale della Liguria in data 20 Dicembre 1996 con la deliberazione numero 105.

Con ulteriori provvedimenti sono state meglio individuate le scadenza temporali da rispettare ed i vincoli operativi che avrebbero dovuto essere messi concretamente in atto per assicurare la maggiore diffusione possibile dell'informazione, la semplificazione degli adempimenti (nel rispetto dei dettami delle norme in vigore), le procedure operative per la raccolta delle schede di autonotifica (da produrre per la costituzione di un archivio utilizzabile per la conoscenza del rischio al fine dell'orientamento delle azioni di tutela e protezione della salute delle persone fisiche e dell'ambiente e per la programmazione delle attività di controllo e bonifica).

E' stato altresì, successivamente, individuato uno specifico Gruppo di Lavoro, composto dalle Strutture Regionali cointeressate alla gestione della materia e da rappresentanti delle Unità Sanitarie Locali e dell'ARPAL, con il compito di presiedere al governo del processo che riguarda il censimento (autonotifica) - previsto dal piano di protezione dall'amianto, gli esiti del medesimo nonchè le iniziative conseguenti volte alla tutela della salute della popolazione e dell'ambiente ligure. Il Piano, in definitiva, prevede un insieme di azioni che, oltre a completare la conoscenza del rischio amianto, vanno dalla formazione dei soggetti coinvolti dai rischi derivanti dall'esposizione alle fibre di amianto al controllo delle condizioni di salubrità ambientale e di sicurezza del lavoro fino alle fasi di smaltimento finale dei rifiuti e di sorveglianza sanitaria ed epidemiologica dei soggetti esposti.

Le azioni previste riguardano:

 


Cosa è l'amianto

La presenza di fibre libere di amianto negli ambienti di vita e di lavoro costituisce un rischio per la salute oramai conosciuto.
Le cause che, in via principale, determinano gli effetti dannosi sono la inalazione di polveri contenenti fibre rilasciate negli ambienti dai materiali che le contengono.
L'esposizione - per periodi più o meno lunghi a seconda della tipologia del prodotto - a dette fibre può produrre infatti effetti dannosi, gravi ed irreversibili.
Il rilascio delle fibre nell'aria può avvenire in occasione di manipolazione dei materiali che le contengono, di una loro lavorazione, oppure spontaneamente.
Il rilascio avviene spontaneamente in presenza di materiali friabili, di materiali diventati tali per consunzione prodotta dalle condizioni di uso e d'impiego (tempo di installazione, tipologia di installazione e di uso, esposizione ad agenti atmosferici, ecc.) o di materiali sottoposti a sollecitazioni meccaniche tali da favorire il distacco di fibre (vibrazioni, urti, ecc.).
In conseguenza di ciò occorre porre le massime attenzioni per la valutazione di situazioni caratterizzate dalla presenza di amianto e per attività che possano disturbare tali materiali al fine di evitare che fibre di amianto si distacchino dai medesimi disperdendosi nell'aria.
La Regione Liguria con il proprio "Piano di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto di cui all'articolo 10 della legge 27 Marzo 1992 numero 257" ha avviato - in omogeneità con tutte le Regioni e le Province Autonome - una campagna di informazione, per fornire le giuste e necessarie conoscenze ai fini di ridurre al minimo o, laddove possibile, eliminare l'esposizione a tale sostanza, e di rilevazione della consistenza della presenza di prodotti contenenti amianto.




Fibre libere di amianto

L'amianto, chiamato anche indifferentemente asbesto, è un minerale naturale a struttura fibrosa appartenente alla classe chimica dei silicati ed alle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli.
È presente naturalmente in molte parti del globo terrestre e si ottiene facilmente dalla roccia madre dopo macinazione e arricchimento, in genere in miniere a cielo aperto.

Per la normativa italiana sotto il nome di amianto sono compresi i seguenti sei composti:

L'amianto resiste al fuoco ed al calore, all'azione di agenti chimici e biologici, all'abrasione ed all'usura.
La sua struttura fibrosa gli conferisce insieme una notevole resistenza meccanica ed una alta flessibilità.
È facilmente friabile e può essere tessuto.
È dotato di proprietà fonoassorbenti e termoisolanti.
Si lega facilmente con materiali da costruzione (calce, gesso, cemento) e con alcuni polimeri (gomma, PVC).
Per anni è stato considerato un materiale estremamente versatile a basso costo, con estese e svariate applicazioni industriali, edilizie e in prodotti di consumo.

In tali prodotti, manufatti ed applicazioni, le fibre possono essere libere o debolmente legate: si parla in questi casi di amianto friabile, oppure possono essere fortemente legate in una matrice stabile e solida (come il cemento-amianto o il vinil-amianto): si parla in questo caso di amianto compatto.

La consistenza fibrosa è alla base delle proprietà tecnologiche, ma anche delle proprietà di rischio essendo essa causa di gravi patologie a carico prevalentemente dell'apparato respiratorio.
La pericolosità consiste, infatti, nella capacità che i materiali di amianto hanno di rilasciare fibre potenzialmente inalabili ed anche nella estrema suddivisione cui tali fibre possono giungere.
Per dare una idea della estrema finezza delle stesse basti pensare che in un centimetro lineare si possono affiancare 250 capelli umani, 1.300 fibre di nylon o 335.000 fibre di amianto.

Non sempre l'amianto, però, è pericoloso: lo è sicuramente quando può disperdere le sue fibre nell'ambiente circostante per effetto di qualsiasi tipo di sollecitazione meccanica, eolica, da stress termico, dilavamento di acqua piovana.

Come detto la potenziale pericolosità dei materiali che contengono amianto dipende dall'eventualità che vi siano fibre aerodisperse nell'ambiente le quali possono venire inalate.
Il criterio oggettivo per determinarne la pericolosità è la sua friabilità.
Si definiscono friabili i materiali che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere mediante la semplice pressione delle dita.
I materiali friabili possono liberare fibre spontaneamento per la scarsa coesione interna (in particolare se sottoposti a vibrazioni, correnti d'aria, infiltrazioni d'acqua) e possono essere facilmente danneggiati nel corso di interventi di manutenzione, se sono collocati in aree accessibili.
In base alla friabilità i materiali contenenti amianto possono essere classificati in
Friabili: materiali che possono essere facilmente sbriciolati o ridotti in polvere con la semplice pressione manuale
Compatti: materiali duri che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo con l'impiego di attrezzi meccanici.
Per questa ragione il cosiddetto amianto friabile è considerato più pericoloso dell'amianto compatto che per sua natura ha una scarsa o scarsissima tendenza a liberare fibre.

L'amianto è un materiale usato comunemente laddove sia necessario un assorbimento acustico e/o un isolamento termico.

L'assorbimento acustico è un fenomeno fisico che avviene tutte le volte che un'onda sonora colpisce un corpo solido.
La riflessione dell'onda sarà tanto minore quanto più soffice e poroso sarà il solido.
Per svolgere questa funzione l'amianto è stato applicato a spruzzo su pareti o soffitti dove ha formato uno strato soffice di alcuni centimetri.
Nei locali così trattati si prova una sensazione acustica di ovattamento dei suoni, i rumori sono meno intensi e la comprensione della parola non è compromessa da echi acustici.
Questo tipo di impiego è oggi vietato dalla legge ma in passato i soffitti di molti ambienti che richiedevano il contenimento della diffusione di suoni o rumori (palestre, piscine, mense, stazioni sotterraneee, ecc.), sono stati spruzzati con amianto.

L'isolamento termico è una proprietà fisica di alcuni materiali e consiste nell'opporre una notevole resistenza al passaggio del calore.
L'amianto è un ottimo termoisolante e per questo è stato sfruttato tecnologicamente laddove si desiderava contenere il calore (fasciature di tubazioni, trasporto del vapore, isolamento di caldaie e forni, ecc.).




Ambienti di vita e lavoro
Le caratteristiche dell'amianto hanno fatto sì che nel passato venisse largamente utilizzato nell'industria, nell'edilizia ed in molti prodotti di uso domestico.
La fibra grezza veniva lavorata per ottenere vari prodotti adattabili a molteplici usi.
Mentre gli effetti nocivi dell'amianto per la salute erano conosciuti già negli anni cinquanta e sessanta, il divieto totale di produzione di manufatti contenenti amianto interviene nel 1994, dopo che la pericolosità della sostanza per la salute dell'uomo e dell'ambiente aveva determinato la promulgazione della legge 257 del 27 Marzo 1992 contenente norme per la cessazione del suo impiego e per il relativo smaltimento controllato.
La legge inoltre ne contempla anche il divieto di estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione.

Il prodotto in questione è stato sistematicamente utilizzato nei seguenti diversi settori di attività:

Industria

La produzione prevedeva di ricavare dalla tessitura del prodotto, corde, nastri, guaine e tessuti per indumenti antifiamma; dalla pressatura, carta e cartoni, coppelle e pannelli oltre a filtri per l'industria chimica; dall'impasto, amianto a spruzzo per isolamento, materiali da attrito, cemento-amianto e vinil-amianto.

Edilizia

La produzione prevedeva la realizzazione di lastre piane o ondulate per copertura, tubi per acquedotti e fognature, tegolature, canne fumarie, serbatoi per acqua e liquidi, intonaci e stucchi per rivestimento di strutture portanti quali solai e pilastri o per travi e colonne.

Ambito domestico

 

Mezzi di trasporto

In passato l'amianto è stato impiegato anche per alcuni usi che potrebbero essere definiti "rari e insoliti".
Infatti è servito per adesivi e collanti, tessuti ignifughi per arredamento (tendaggi, tappezzerie), tessuti per imballaggio (sacchi per la posta), tessuti per abbigliamento (feltri per capelli, cachemire sintetico, coperte, grembiuli, giacche, pantaloni, ghette, stivali), carta e cartone (filtri per purificare bevande, filtri di sigarette e da pipa, assorbenti igienici interni, supporti per deodoranti da ambiente, solette interne da scarpe), nei teatri (sipari, scenari che simulano la neve, per protezione in scene con fuoco, per simulare la polvere sulle ragnatele, su vecchi barili, ecc.), quale sabbia artificiale per giochi dei bambini e trattamento del riso per il mercato giapponese.



Rischio per la salute
L'esposizione a fibre di amianto è associata a diverse malattie, in particolare a carico dell'apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare e mesotelioma pleurico).
Dette malattie insorgono dopo molti anni dall'esposizione: dai 10 ai 15 anni per l'asbestosi, dai 10 ai 30 anni per il carcinoma polmonare e tra i 20 ed i 50 anni per il mesotelioma.

L'asbestosi è la patologia cronica che per prima è stata correlata all'inalazione di amianto.
È una fibrosi con inspessimento ed indurimento del tessuto polmonare con conseguente difficile scambio di ossigeno tra aria inspirata e sangue.
Si manifesta per esposizioni medio-alte ed è una tipica malattia professionale, fortunatamente sempre meno presente.

Il carcinoma polmonare è malattia diffusa e originata dall'esposizione a diversi fattori lavorativi e non, quali il fumo di sigaretta, cromo, nichel, maateriali radioattivi, inquinanti ambientali (idrocarburi aromatici di provenienza industriale, derivati dal catrame, gas di scarico dei motori).

Il fumo di sigaretta potenzia gli effetti negativi dell'amianto e quindi fa aumentare la probabilità di contrarre la malattia.

Il mesotelioma è invece patologia neoplastica rara della membrana di rivestimento del polmone (pleura) o dell'intestino (peritoneo) o ancora del cuore (pericardio) e del testicolo (tunica vaginale del medesimo) associata quasi in modo esclusivo alle fibre d'amianto a seguito di inalazioni anche a dosi molto piccole.

Le esposizioni negli ambienti di vita, in generale, sono di molto inferiori a quelle professionali, purtuttavia non sono da sottovalutare perchè gli effetti degenerativi non hanno teoricamente valori di soglia.

Relativamente ai pericoli conseguenti alla presenza di prodotti a base di amianto, si individuano due diversi ambiti in funzione degli ambienti considerati:

Le differenze sostanziali tra essi sono dettate da:

 

Ambienti di vita
L'originale giudizio di rilevanza del rischio da esposizione solamente per i lavoratori si è progressivamente spostata su esposizioni professionali non legate direttamente al lavoro quindi sulla possibilità che l'amianto possa essere considerato un contaminante ambientale.

Su questa base è stata emanata la legge 257/92 e diversi decreti applicativi con l'intento di gestire il potenziale rischio derivato dalla presenza di amianto negli edifici, manufatti, impianti.

Pur essendo il rischio causato dall'esposizione ad amianto nella popolazione di più difficile valutazione rispetto a quello professionale, si sono puntualizzati alcuni aspetti ritenuti prioritari nella analisi del rischio.

In particolare:

 

Ambienti di lavoro
La esposizione dei lavoratori alle fibre di amianto ha avuto grande rilevanza in passato quando le cautele previste dalla recente normativa di origine comunitaria non erano ancora operanti e tale esposizione era semplicemente considerata nell'ambito dell'esposizione a polveri nocive.

A seguito dell'entrata in vigore della legge 257/92, le lavorazioni con amianto come materia prima e quindi l'esposizione degli addetti in tali ambiti sono praticamente scomparse.

Rimane però, ancora, l'esposizione di lavoratori in quelle attività che prevedono la rimozione, la bonifica e lo smaltimento.

Gli ambienti di lavoro più significativi per presenza di amianto sono ora cantieri temporanei nel caso di bonifica di edifici, o semipermanenti nel caso di rimozione di amianto da mezzi di trasporto come le carrozze ferroviarie, le navi, ecc.

Apposite norme tecniche definiscono i criteri di allestimento e conduzione di questi cantieri con un approccio di protezione dalle fibre di amianto che prevede contemporaneamente l'incapsulamento, la massima protezione e la costante rimozione dell'inquinante.

La valutazione del rischio si basa sul prelievo di aria confinata in zona respiratoria del lavoratore; le fibre aerodisperse sono campionate con pompa portatile e membrana filtrante e l'ananlisi avviene mediante il conteggio delle fibre depositate sulla membrana utilizzando microscopio ottico in contrasto di fase.



Ambienti di vita e lavoro
Le caratteristiche dell'amianto hanno fatto sì che nel passato venisse largamente utilizzato nell'industria, nell'edilizia ed in molti prodotti di uso domestico.
La fibra grezza veniva lavorata per ottenere vari prodotti adattabili a molteplici usi.
Mentre gli effetti nocivi dell'amianto per la salute erano conosciuti già negli anni cinquanta e sessanta, il divieto totale di produzione di manufatti contenenti amianto interviene nel 1994, dopo che la pericolosità della sostanza per la salute dell'uomo e dell'ambiente aveva determinato la promulgazione della legge 257 del 27 Marzo 1992 contenente norme per la cessazione del suo impiego e per il relativo smaltimento controllato.
La legge inoltre ne contempla anche il divieto di estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione.

Il prodotto in questione è stato sistematicamente utilizzato nei seguenti diversi settori di attività:

Industria

La produzione prevedeva di ricavare dalla tessitura del prodotto, corde, nastri, guaine e tessuti per indumenti antifiamma; dalla pressatura, carta e cartoni, coppelle e pannelli oltre a filtri per l'industria chimica; dall'impasto, amianto a spruzzo per isolamento, materiali da attrito, cemento-amianto e vinil-amianto.

Edilizia

La produzione prevedeva la realizzazione di lastre piane o ondulate per copertura, tubi per acquedotti e fognature, tegolature, canne fumarie, serbatoi per acqua e liquidi, intonaci e stucchi per rivestimento di strutture portanti quali solai e pilastri o per travi e colonne.

Ambito domestico

 

Mezzi di trasporto

In passato l'amianto è stato impiegato anche per alcuni usi che potrebbero essere definiti "rari e insoliti".
Infatti è servito per adesivi e collanti, tessuti ignifughi per arredamento (tendaggi, tappezzerie), tessuti per imballaggio (sacchi per la posta), tessuti per abbigliamento (feltri per capelli, cachemire sintetico, coperte, grembiuli, giacche, pantaloni, ghette, stivali), carta e cartone (filtri per purificare bevande, filtri di sigarette e da pipa, assorbenti igienici interni, supporti per deodoranti da ambiente, solette interne da scarpe), nei teatri (sipari, scenari che simulano la neve, per protezione in scene con fuoco, per simulare la polvere sulle ragnatele, su vecchi barili, ecc.), quale sabbia artificiale per giochi dei bambini e trattamento del riso per il mercato giapponese.


Scheda materiali compatti

Sezione B Edificio o Impianto
Occorre riportare i dati chiesti (localizzazione edificio o impianto) e già scritti nella analoga sezione della scheda di localizzazione della Scheda a.1 - Sez. B

Sezione D Responsabile per la gestione del problema amianto
Occorre riportare i dati chiesti e già esposti nella analoga sezione della scheda di localizzazione.

Sezione I Tipologia e dimensionamento
La sezione si compone di quattro colonne che portano all'individuazione del prodotto (barrare 1 casella riguardante la tipologia del materiale presente), alla ESTENSIONE O DIMENSIONI ma attendibile, individuata (metri quadrati, metri lineari, numero o peso a seconda delle situazioni e dei prodotti), all'ANNO - il più attendibile possibile - di INSTALLAZIONE ed allo STATO DI CONSERVAZIONE (occorre indicare il numero in relazione alla situazione che esso rappresenta, 1 = non sono presenti danni visibili sulla superficie; 2 = sono presenti danni limitati: scheggiature, fessure sottili; 3 = sono presenti fratture, affioramenti visibili di materiali fibrosi, polvere caduta nella zona sottostante).

Senza sezione sono state riportate informazioni utili per l'utente estratte dal Decreto Ministeriale 6.9.94 che ribadiscono il ruolo del responsabile per la gestione del problema amianto, che indicano la necessità di tenere (presso il luogo interessato o comunque agevolmente rintracciabile) una documentazione che permetta di individuare la presenza dei manufatti, assicuri il rispetto delle procedure nei casi di intervento manutentivo, fornisca gli elementi informativi necessari agli occupanti la struttura interessata.
Completano la scheda l'indicazione della data del rilievo e le sottoscrizioni secondo le indicazioni già fornite.



Scheda dei materiali friabili

Si ricorda che con l'invio di questa scheda non vengono soddisfatte tutte le necessarie incombenze connesse al problema amianto che vengono riprese nell'Allegato 1 denominato "Responsabile per la gestione del problema amianto" il quale riporta - per esteso - la parte del DM 6 Settembre 94 sull'argomento.
La scheda è quindi un estratto degli accertamenti da effettuare per valutare e tenere sorvegliata la situazione.
Nel caso in cui in singoli edifici o per singoli impianti si presentino più elementi riconducibili a impianti (tubazioni, serbatoi, caldaie, ecc.) o ambiente (pareti, soffitti), per ognuna delle due tipologie é necessaria una scheda. Se per una stessa tipologia esistono situazioni differenti rispetto a: - diffusione (vedi sezione F), - accessibilità (vedi sezione G) e - danneggiamenti (vedi sezione H) ció determina la compilazione di più schede che raggruppino le situazioni il più omogeneamente possibile.
Il principio è quello di differenziare correttamente situazioni che richiedano livelli di attenzione diversi rispetto al rischio potenziale che possono (o potranno) rappresentare.

Sezione B Edificio o Impianto
Occorre riportare i dati chiesti (localizzazione edificio o impianto) già scritti nella analoga sezione della scheda di localizzazione della Scheda a.1 - Sez. B.

Sezione D Responsabile per la gestione del problema amianto
Occorre riportare i dati chiesti, eventualmente identici a quelli già esposti nella analoga sezione della scheda di localizzazione, si precisa che il responsabile, nel caso specifico, può essere anche altra persona, dovendo essere in grado di valutare le condizioni dei materiali e redigere un "rapporto" corredato di fotografie illustrative che attestino lo stato del manufatto al momento della ricognizione; si tratta di "rapporto" da aggiornare periodicamente, almeno una volta all'anno, per poter constatare l'eventuale evoluzione del degrado (Allegato 1 in particolare punto 5 del paragrafo 4a).
È evidente che condizioni di particolare pericolosità, rilevabili da una ricognizione fatta in fase preliminare, possono suggerire la necessità di ricorrere ad un esperto, o quantomeno ad una persona professionalmente competente.
La persona nominata "responsabile" dovrà procedere ad una serie di approfondimenti della questione, anche utilizzando le possibilità informative che saranno offerte in corso di applicazione del Piano Regionale di protezione dall'amianto (potrebbero essere indicazioni bibliografiche, normativa, contatti con personale USL o ARPAL (Agenzia Regionale Protezione Ambientale), partecipazione ad iniziative formative o informative che verranno realizzate, ecc.).

Sezione E Tipologia e dimensionamento
È bene ribadire che argomento della scheda é il materiale friabile contenente amianto (friabili = materiali che possono essere facilmente sbriciolati o ridotti in polvere con la semplice pressione manuale).
Le indicazioni "TIPO DI IMPIANTO" e "AMBIENTE, PARTI RIVESTITE" sono alternative tra di loro; barrare una casella della prima riga esclude di poterne barrare altra nella riga successiva e viceversa.
La presenza di entrambe le situazioni determina una doppia presentazione come anticipato nell'introduzione alle specifiche di questa scheda.

Sezione F Diffusione
Deve essere espresso un GIUDIZIO SULLA FRIABILITÀ del materiale partendo dalla sua definizione di individuazione (le fasce di individuazione sono poco = resiste abbastanza bene alla pressione manuale; medio = la pressione permette di modificare l'andamento della superficie nel punto di pressione; molto = la pressione provoca sbriciolamenti piú estesi del punto di pressione e rilascio di materale). Presenza di CORRENTI D'ARIA ( le fasce sono bassa = passaggio naturale d'aria senza correnti direzionali; moderata = flusso naturale con direzioni rilevabili sul materiale; alta = flussi artificiali che canalizzano l'aria in modo consistente) che favoriscono lo spostamento delle fibre volatili aerodisperse. L'ASPETTO DELLE SUPERFICI (la classificazione in liscia, ruvida o molto ruvida puó aversi sulla base del rilievo sensoriale) che possono essere ricettacoli di fibre aerodisperse. Infine gli eventuali TRATTAMENTI SUPERFICIALI dei materiali, deve essere rilevato (e può esserlo visivamente) se le superfici dei materiali contenenti amianto hanno subito trattamenti particolari per una loro migliore conservazione: l'incapsulamento costituisce un trattamento specifico per i materiali contenenti amianto con l'applicazione di prodotti particolarmente penetranti o sigillanti.

Sezione G Accessibilità
Anche in questo caso debbono essere barrate le caselle corrispondenti alle situazioni che oggettivamente vengono rilevate.
Per la voce "IMPIANTI PRESENTI", si intende la presenza di qualunque tipo di impianto estraneo alla presenza di amianto ma prossimo al materiale: esempio impianti elettrici, plafoniere o portalampade, tubazioni di impianti di riscaldamento o condizionamento non rivestiti, scarichi, tubazioni dell'acqua, impianti telefonici o altri; la loro distanza dal materiale contenente amianto, da riportare nella scheda, é quella minima.
Per "ATTIVITÀ ALL'INTERNO" si intendono quelle sistematiche, quelle molto rare sono da considerare nella classe "nessuna".

La "POPOLAZIONE PRESENTE" invece è da considerare anche per una singola occasione, cioè il numero massimo di persone che, anche raramente, si possono trovare in quell'ambiente.
Le qalità delle "BARRIERE TRA IL MATERIALE E L'AMBIENTE" può prevedere di barrare piú di una casella. Per "accessibile solo per manutenzione" si intende una situazione in cui il materiale è fisicamente totalmente separato dall'ambiente e che tale separazione viene aperta solamente per il tempo necessario all'intervento di manutenzione non sul materiale contenente amianto.

Sezione H Danneggiamenti
Il rilievo deve essere compiuto utilizzando i medesimi criteri indicati per la sezione relativa alla diffusione.
I parametri considerati sono sempre da riferire al materiale contenente amianto, in particolare occorre porre attenzione alla presenza di infiltrazione d'acqua.
DANNEGGIAMENTO, ci si riferisce sempre all'aspetto visibile: assente = la superficie è integra; basso= sono presenti piccole fessure o crepe e/o piccole mancanze di rivestimento; medio = fessure o crepe frequenti e di dimensioni superiori a 1 cm. e/o mancanze di materiale ripetute; alto = crepe frequenti e molto superiori ad 1 cm, cadute visibili di materiale, "colaticci" di materiale, cioè materiale in corso di distacco.
TIPO DI DANNEGGIAMENTO: si tratta di indicare i modi con cui è in corso il danneggiamento.
INFILTRAZIONI D'ACQUA: ci si riferisce alla presenza visibile di infiltrazioni sul materiale contenente amianto.
Nella zona senza sezione sono da indicare la data di compilazione del documento, la sottoscrizione da parte di chi presenta e di chi controlla e coordina le attivitè manutentive che interessano i materiali contenenti amianto friabile.


Scheda di localizzazione

Sezione A - Dati anagrafici Proprietà o Gestione
La sezione è unica, non compare più in nessuna delle altre schede e riguarda i dati identificativi; fondamentali: cognome e nome, luogo e data di nascita, luogo di residenza ed indicazione della carica posseduta (barrare la casella corrispondente, es: amministratore condominio).
La sezione si completa, in casi diversi dalla persona singola, con l'indicazione della ragione sociale di chi amministra o gestisce l'edificio o impianto riportato nelle schede (Società, Ente Pubblico, Condominio), del suo Codice Fiscale o Partita IVA e della sua sede.

Sezione B - Edificio o Impianto
La sezione, anche se con richiesta di dati più limitata, è presente in tutte le tre schede e prevede l'indicazione della localizzazione dell'edificio o dell'impianto (il dato è necessario in quanto può anche non coincidere con la sede di chi amministra o gestisce della sezione A); nel caso l'edificio o impianto sia munito di propria Partita IVA (o Codice Fiscale) specificare.
Occorre poi barrare la casella corrispondente alla tipologia della destinazione d'uso se viene individuata tra quelle indicate, in caso contrario occorre barrare la casella altro e scrivere la relativa voce; possono essere barrate più caselle.
Anche relativamente all'anno di costruzione si deve barrare la casella riguardante il periodo di costruzione dell'edificio o, in alternativa, conoscendone l'anno, lo stesso deve essere indicato specificamente.
Completano la sezione l'indicazione della superficie (valore approssimato ottenuto moltiplicando la lunghezza dell'edificio per la sua larghezza), del numero dei piani (considerando primo piano l'eventuale piano rialzato sotto al quale sono ricavati magazzini, cantine, box, negozi) e del numero dei vani di uso collettivo (ad esempio: corridoi, locale caldaia, locale serbatoi, vano ascensore, ecc.), nei quali è stata riscontrata presenza di prodotti o manufatti contenenti amianto (utile diventa anche fornire la dimensione superficiale complessiva dei vani interessati per poterla rapportare alla superficie complessiva dell'edificio; il dato non è obbligatorio; se viene fornito indicarlo successivamente al numero dei vani separato da esso da un trattino).
Sezione C - Risultati accertamento presenza di amianto
La sezione si compone di due parti: quella relativa alla indicazione della presenza del prodotto amianto e quella riguardante il modo nel quale se ne è individuata la presenza.
Relativamente alla presenza di amianto occorre barrare la casella relativa alle caratteristiche del materiale presente (prima di barrare la casella, Friabile oppure Compatto, leggere la definizione riportata sotto la specifica voce).
Relativamente al modo nel quale se ne è individuata la presenza occorre barrare la casella corrispondente prestando attenzione alle indicazioni riportate tra parentesi; in particolare, per quanto riguarda la ricognizione con costruttore o installatore è possibile un accertamento svolto con persona di fiducia, competente per la conoscenza dei prodotti contenenti amianto, che al termine del sopralluogo sottoscriva un documento di avvenuto accertamento ed individuazione della presenza dei medesimi.
Anche in questo caso è possibile barrare la casella altre evidenze, con l'indicazione di quali, se non contenute in quelle elencate.
Nel caso permangano dubbi sulla presenza di amianto nel materiale, specie in presenza di materiale friabile in evidente stato di degrado (originato dalla funzione cui il materiale assolve, l'età dello stesso, l'aspetto fibroso, ecc.), dovrà essere effettuata l'analisi chimica del materiale da parte di un laboratorio attrezzato (la Regione si ripromette di fissare uno standard di riconoscimento desunto dai disposti normativi esistenti e di darne la diffusione opportuna) ed il relativo certificato sarà da allegare al "rapporto" di valutazione [voce 4a, punto 5, Allegato1].

Sezione D - Responsabile per la gestione del problema amianto
La sezione è presente in tutte le tre schede e deve essere compilata riportando i dati anagrafici della persona che dovrà essere contattata per eventuali verifiche, accertamenti, sopralluoghi, approfondimenti, ecc.. Tale persona può essere diversa dal dichiarante: deve essere individuato un responsabile per la gestione del problema amianto che può essere il Dichiarante (Rappresentante) o persona da Lui nominata.
Il responsabile per il materiale friabile può essere la stessa persona nominata per quello compatto oppure può essere diversa a seconda di scelte organizzative: ad esempio impianto (con materiale contenente amianto) già affidato in gestione a qualcuno, materiale degradato che richiede una sorveglianza più "assidua" rispetto al compatto, ecc. È opportuno ricordare i compiti indicati nell'Allegato 1 al punto 4a).

Senza sezione vi sono le indicazioni del numero di schede che compongono il documento che viene inoltrato (siano esse riferite al materiale friabile o al materiale compatto), la data di stesura del documento e la sottoscrizione da parte di chi presenta e di chi controlla e coordina le attività manutentive che possono interessare i materiali contenenti amianto. Indicare un numero telefonico di riferimento.

Informazioni specifiche per gli edifici ed i blocchi di appartamenti
La normativa in vigore prevede l'obbligo, per i proprietari di immobili, di segnalare alle Unitá Sanitarie Locali competenti per territorio, la presenza di amianto negli edifici (articolo 12 comma 5 della legge 257/92).
Per la precisione la norma esplicita che il rilievo deve essere rivolto alla presenza di amianto friabile ma, la Regione Liguria, al fine di disporre di un dato piú complessivo sicuramente maggiormente utile per le finalitá esposte in precedenza, ha ritenuto opportuno rivolgere l'indagine alla presenza totale di amianto, o di manufatti contenenti amianto, negli edifici.
L'accertamento riguarda il materiale (a vista o facilmente accessibile) presente nei locali o negli spazi che si definiscono condominiali indipendentemente dal fatto che facciano parte o appartengano a servizi condominiali; pertanto anche tratti o componenti privati o individuali che siano comunque presenti in ambienti con accesso condominiale sono da dichiarare.
In particolare, in caso di accertamento di presenza di amianto che, per definizione, viene qualificato come friabile, l'invio della scheda - debitamente compilata - ha valore di notifica e consente di non incorrere nelle sanzioni previste dalla legge (L. 257/92 art. 12 comma 5, sanzioni indicate all'art. 15 stessa Legge).
La scheda deve sempre essere compilata per ogni edificio o impianto e inviata, come lettera raccomandata, alla USL territoriale di competenza, onde poterla considerare notificata a tutti gli effetti. Presso la USL potranno essere acquisite eventuali informazioni integrative e di maggiore esplicitazione sia per la corretta compilazione sia per l'acquisizione di eventuali specifiche.
La collaborazione di tutti é utile e preziosa per la riuscita dell'iniziativa.

Informazioni specifiche per le imprese
Occorre avere presente che l'Impresa puó rientrare in una delle seguenti tipologie di utilizzo dei prodotti contenenti amianto:

Ogni scheda deve essere riferita ad una singola unitá produttiva e compilata in ogni sua parte, ovviamente in relazione alla presenza di amianto.
La scheda deve sempre essere compilata per ogni edificio o impianto e inviata, come lettera raccomandata, alla USL territoriale di competenza, onde poterla considerare notificata a tutti gli effetti. Presso la USL potranno essere acquisite eventuali informazioni integrative e di maggiore esplicitazione sia per la corretta compilazione sia per l'acquisizione di eventuali specifiche.
La collaborazione di tutti é utile e preziosa per la riuscita dell'iniziativa.