Medicina del Lavoro - PESARO
Piano tipo per la rimozione del materiale contenente amianto allo stato compatto
(es. lastre di copertura tipo Eternit in cemento amianto)
destinatari:
le aziende, in particolari quelle edili;
i professionisti, periti, ingegneri, architetti, geometri, proprietari di immobili.
indirizzo:
AZIENDA USL 1 di Pesaro - Dipartimento di Prevenzione - Unità Operativa di Medicina del Lavoro - via XI febbraio, 36 Pesaro tel. 424549 fax. 424547 (0721)
legenda:
MCA = Materiali Contenenti Amianto
IL DATORE DI LAVORO DELLA DITTA INCARICATA ALLA RIMOZIONE DEL M.C.A. E' TENUTO ALLA PRESENTAZIONE DI UN PIANO DI LAVORO PRIMA DELL'INIZIO DELL'ATTIVITA' DI RIMOZIONE ALLA USL DI COMPETENZA CHE NEL TERMINE DI 90 GIORNI POTRA' RILASCIARE LE EVENTUALI PRESCRIZIONI IN MERITO. SCADUTO TALE PERIODO IL DATORE DI LAVORO POTRA' INIZIARE I LAVORI ANCHE SENZA PARERE DELL'USL FERMO RESTANDO LA PROPRIA RESPONSABILITA' NELL'OSSERVANZA DELLE SPECIFICHE NORME DI LEGGE (art.34 D.Lgs. 277/91).
IL PIANO DI LAVORO DOVRA' ESSERE ARTICOLATO COME SEGUE:
1)INFORMAZIONI GENERALI SUL CANTIERE
- il datore di lavoro dovrà indicare:
estremi della ditta incaricata alla bonifica del M.C.A.; dati anagrafici del responsabile della ditta incaricata alla bonifica del M.C.A.;
ubicazione del capannone;
dati anagrafici del proprietario del capannone;
superficie da bonificare con allegata una planimetria del capannone e fotografie;
durata presumibile dei lavori in giornate di lavoro.
2)LAVORATORI ADDETTI alla rimozione del M.C.A.
- il datore di lavoro dovrà indicare:
Nome e Cognome dei lavoratori impiegati;
Orario complessivo della giornata lavorativa e durata dei turni continuativi senza interruzione.
il datore di lavoro dovrà allegare:
Idoneità sanitaria alla mansione specifica (certificato di visita medica con il Protocollo Sanitario);
Valutazione del rischio amianto con i livelli di esposizione individuali dei lavoratori addetti da eseguire durante i primi giorni di lavoro (indicare i tempi di esposizione al rischio amianto e le concentrazioni di fibre riscontrate durante le lavorazioni con rischio di esposizione ad amianto);
Programma di formazione (vedi art.10 del D.P.R. 8 agosto 1994) a cui è stato sottoposto il lavoratore, che dovrà essere sottoscritto dal Formatore e da ogni singolo Lavoratore. Quanto detto, in attesa che vengano predisposti gli appositi corsi regionali di formazione previsti dalla legge, dopo di ché allegare copia del titolo di abilitazione regionale.
3)PROGRAMMA DI FORMAZIONE: CARATTERISTICHE
il corso di formazione ai lavoratori (livello operativo) di durata minima di 30 ore deve essere tale da fornire utili informazioni su:
le caratteristiche ed usi dell'amianto;
i possibili danni alla salute da inalazione di fibre d'amianto;
i rischi di infortunio che si possono riscontrare nei lavori in altezza e le relative misure antinfortunistiche adottate;
le modalità e le procedure di lavoro nelle attività di bonifica e di smaltimento dei M.C.A. ai fini di limitare l'esposizione dei lavoratori a fibre;
i mezzi di protezione individuali per le vie respiratorie ed il loro corretto impiego;
le misure igieniche da osservare tra cui la necessità di non fumare e di non mangiare in luogo contaminato da polveri di amianto;
le finalità del controllo sanitario dei lavoratori;
le modaliltà di pulitura degli indumenti protettivi e dei mezzi individuali di protezione;
le misure di precauzione particolari da prendere per ridurre al minimo l'esposizione;
i riferimenti normativi;
i valori limite di esposizione alla polvere di amianto nell'aria;
la necessità di rilevare l'esposizione dei lavoratori a fibre di amianto;
gli obblighi del datore di lavoro, del responsabile dei lavori, del capocantiere e dei lavoratori.
É fatto obbligo al datore di lavoro la verifica della corretta applicazione delle procedure descritte durante la formazione. il corso di formazione ai dirigenti dei lavori (livello gestionale) di durata minima di 50 ore deve essere tale da fornire utili informazioni su:
le caratteristiche ed usi dell'amianto;
i possibili danni alla salute da inalazione di fibre d'amianto;
le normative per la protezione dei lavoratori e la tutela dell'ambiente: obblighi e responsabilità dei diversi soggetti, rapporti con l'organo di vigilanza;
gestione degli strumenti informativi previsti dalle norme vigenti;
metodi di misura delle fibre di amianto;
criteri, sistemi e apparecchiature per la prevenzione dell'inquinamento ambientale e la protezione collettiva dei lavoratori: isolamento delle aree di lavoro, unità di decontaminazione, estrattori e sistemi di depressione;
i rischi di infortunio che si possono riscontrare nei lavori in altezza e le relative misure antinfortunistiche da adottare;
le corrette modalità e le procedure di lavoro nelle attività di manutenzione, controllo, bonifica e di smaltimento;
la prevenzione e la gestione degli incidenti e delle situazioni di emergenza;
i mezzi di protezione individuali per le vie respiratorie ed il loro controllo e manutenzione;
le misure igieniche da osservare tra cui la necessità di non fumare e di non mangiare in luogo contaminato da polveri di amianto;
le finalità del controllo sanitario dei lavoratori;
le modaliltà di pulitura degli indumenti protettivi e dei mezzi individuali di protezione;
le misure di precauzione particolari da prendere per ridurre al minimo l'esposizione;
i valori limite di esposizione alla polvere di amianto nell'aria;
la necessità di rilevare l'esposizione dei lavoratori a fibre di amianto.
4)DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL M.C.A. E DEL SUO SUPPORTO STATICO DA INSERIRE NEL PIANO:
descrizione tecnica dei M.C.A. Il datore di lavoro della ditta che esegue la bonifica dovrà indicare:
la natura del M.C.A., allegando il certificato di analisi che attesti il tipo di amianto presente e la sua concentrazione nel materiale stesso;
la classificazione del M.C.A. ai fini dello smaltimento in discarica (allegare copia del certificato di analisi chimico-fisica di classificazione del rifiuto).
lo stato di conservazione del M.C.A. e del supporto dello stesso;
i quantitativi (mq, kg ecc) di M.C.A. da rimuovere;
5) MISURE DI SICUREZZA PREVISTE DA INSERIRE NEL PIANO:
descrizione misure antinfortunistiche
Il datore di lavoro della ditta che esegue la rimozione dovrà indicare quanto segue:
la modalità di accesso alla volta del capannone . Se vengono utilizzate i ponti sviluppabili, allegare le relative omologazioni Ispesl e specificare per ognuno di essi: il raggio di sbraccio, gli eventuali sistemi di autoblocco dei raggi di azione in funzione del carico presente in piattaforma, la presenza dei comandi in piattaforma ed eventualmente il tipo di motore della piattaforma (elettrico, diesel).
le misure antinfortunistiche da adottare in cantiere.
Allegare il certificato di omologazione dell'imbracatura e cavo di sicurezza.
Allegare il certificato di omologazione della rete di sicurezza.
descrizione misure igieniche Il datore di lavoro della ditta che esegue la bonifica dovrà rispettare le misure sottoelencate ed indicarle nel piano di rimozione.
servizi igienici: nel cantiere dovranno essere presenti locali con WC, Lavabi, Spogliatoi e Docce in numero sufficiente.
mezzi di protezione antinfortunistica da usare:la ditta dovrà fornire e pretendere l'uso da parte dei propri dipendenti dei seguenti mezzi di protezione: caschi, maschere integrali con filtri P3, tute complete di cappuccio, ghette copriscarpe in Tyvek, guanti e scarpe antinfortunistiche. Tutti i mezzi di protezione personale monouso una volta utilizzati dovranno essere collocati in sacchi di plastica successivamente sigillati e smaltiti come rifiuto contenente amianto.
aree speciali: la ditta dovrà predisporre aree speciali senza rischio di contaminazione da polvere di amianto dove il personale potrà sostare, mangiare, bere, fumare. E' vietato bere, mangiare e fumare in qualsiasi altra zona a rischio di esposizione a fibre di amianto.
pulizia dei locali, impianti, attrezzature e mezzi di protezione personale: la ditta dovrà provvedere ad eseguire giornalmente la pulizia dei locali, dei servizi igienici, dei locali di lavoro, degli impianti e delle attrezzature a mezzo di aspiratori dotati di filtri assoluti e/o a mezzo di materiale a perdere per la pulizia ad umido. Alla fine di ogni turno di lavoro gli operai dovranno provvedere alla decontaminazione di tutti i mezzi di protezione personale ancora indossati sempre a mezzo di aspiratori dotati di filtri assoluti ( HEPA alta efficienza 99,97 Dop) operando dall'alto verso il basso (casco, tuta, maschere, guanti, sovrascarpe, scarpe). Tale operazione andrà sempre effettuata indossando la maschera di protezione, la quale, tolta per ultima, dovrà essere lavata abbondantemente con acqua e sapone compreso il filtro P3. Tutto il materiale monouso tipo tute, guanti sovrascarpe, filtri esausti ecc. dovrà poi essere posta all'interno di sacchi di plastica, i quali dopo essere stati sigillati con nastro adesivo dovranno essere smaltiti come rifiuto contenente amianto.
allegare la scheda tossicologica del prodotto incapsulante o verniciante o collante per il fissaggio delle fibre libere eventualmente presenti sul M.C.A.
descrizione misure tecniche e procedurali
Il datore di lavoro dovrà rispettare le misure sottoelencate ed indicarle nel piano di rimozione.
delimitazione delle aree di lavoro Le aree in cui avvengono operazioni di rimozione di M.C.A. devono essere delimitate e segnalate con idonea cartellonistica e deve essere vietato l'accesso a personale non addetto ai lavori.
procedure operative di rimozione delle lastre di M.C.A.
bagnatura
Le lastre prima di essere rimosse dovranno essere adeguatamente bagnate con acqua e con prodotti collanti o vernicianti o incapsulanti opportunamente colorati al fine di rendere visibili le zone trattate. Tali prodotti non devono comportare pericolo di scivolamento nel caso di pedonamento delle coperture. La bagnatura dovrà essere effettuata mediante nebulizzazione o a pioggia, con pompe a bassa pressione.
asportazione delle polveri di M.C.A. nelle gronde
Qualora si riscontri un accumulo di fibre di amianto nei canali di gronda, questi devono essere bonificati inumidendo con acqua la crosta presente sino ad ottenere una fanghiglia densa che mediante palette e contenitori a perdere, viene posta all'interno di sacchi di plastica. Questi sacchi, sigillati con nastro adesivo vanno smaltiti come rifiuti di amianto.
smontaggio
Le lastre devono essere rimosse senza romperle, evitando l'uso di strumenti demolitori. Devono essere smontate rimuovendo ganci, viti o chiodi di fissaggio. Non devono essere utilizzati trapani, seghetti, flessibili, o mole abrasive ad alta velocità. Si dovrà far ricorso esclusivamente ad utensili manuali e solo in caso di necessità ad attrezzi meccanici provvisti di sistemi di aspirazione idonei per la lavorazione del cemento-amianto dotati di filtrazione assoluta in uscita.
movimentazione
I materiali asportati non devono essere frantumati, non devono essere lasciati cadere a terra ma devono essere calati a terra tramite idoneo mezzo di sollevamento. Le lastre smontate, bagnate su entrambe le superfici, devono essere accatastate e palettizzate, in modo da acconsentire un agevole movimentazione con i mezzi di sollevamento disponibili in cantiere.
confezionamento
L' M.C.A. deve essere chiuso in imballaggi non deteriorabili o rivestiti con teli di plastica sigillati. Eventuali pezzi acuminati o taglienti devono essere sistemati in modo da evitare lo sfondamento dell'imballaggio. I rifiuti in frammenti minuti devono essere raccolti al momento della loro formazione e racchiusi in sacchi di materiale impermeabile non deteriorabile e immediatamente sigillati. Tutti i materiali di risulta devono essere etichettati a norma di legge.
stoccaggio provvisorio
I materiali rimossi devono essere allontanati prima possibile e l'accatastamento temporaneo deve essere separato dagli altri detriti, preferibilmente nel container destinato al trasporto, oppure in una zona appositamente destinata, in luogo non transitato da mezzi e persone che possano causarne la frantumazione.
pulizia del cantiere
Giornalmente deve essere effettuata una pulizia a umido e/o con aspiratori a filtri assoluti della zona di lavoro e delle aree del cantiere che possano essere state contaminate da fibre di amianto.
6) SMALTIMENTO DEI RIFIUTI CONTENENTI AMIANTO
Il datore di lavoro della ditta che esegue la rimozione del M.C.A. dovrà:
indicare:
la ditta che eseguirà il trasporto del M.C.A.;
la ditta che eseguirà lo smaltimento del M.C.A.;
allegare:
l'autorizzazione della ditta che eseguirà il trasporto del M.C.A.;
l'autorizzazione della ditta che eseguirà lo smaltimento del M.C.A..
ALLEGATI:
Riassunto degli allegati da presentare:
Planimetria dell'edificio da bonificare indicante le aree specifiche di intervento, i servizi Igienici ed Assistenziali, le aree per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti ecc.;
Fotografie dell'edificio e/o dei locali da bonificare;
Certificati di idoneità lavorativa specifica per ogni operaio addetto all'attività di rimozione;
Valutazione del rischio Amianto con la misure della concentrazione in aria delle fibre ed il calcolo del livello di esposizione personale di ogni lavoratore;
Programma di formazione sottoscritto dagli operai e dal formatore (quando verranno istituiti i corsi di formazione Regionali, allegare il titolo di abilitazione regionale di ogni lavoratore);
Certificato di analisi chimico-fisica sulla natura e concentrazione dell'amianto presente sui materiali da rimuovere;
Certificato di analisi chimico-fisica di classificazione del M.C.A. ai fini dello smaltimento;
Certificato di omologazione dei ponti sviluppabili;
Certificati di omologazione delle imbracature e dei cavi di sicurezza;
Certificato di omologazione delle reti di sicurezza;
Schede tossicologiche dei prodotti incapsulanti o vernicianti o collanti per il fissaggio delle fibre libere eventualmente presenti sul M.C.A.;
Autorizzazione della ditta che eseguirà il trasporto del M.C.A.;
Autorizzazione della ditta che eseguirà lo smaltimento del M.C.A.;
Certificato finale di avvenuto smaltimento in discarica autorizzata del M.C.A.;
Scheda tecnica degli impianti di aspirazione utilizzati nell'attività lavorativa con particolari specifiche sulle portate d'aria e sui filtri assoluti installati.
ALCUNE DELLE PRINCIPALI NORMATIVE IN MATERIA:
D.Lgs.277/1991:Applicazione direttive CEE su amianto, piombo e rumore;
Legge257/1992:Norme relative alla cessazione dell'uso dell'amianto
D.P.R.915/1982:Applicazione direttive CEE sui rifiuti;
D.P.R.303/1956:Norme generali per l'igiene del lavoro;
D.P.R.547/1955:Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro;
D.P.R.164/1956:Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni;
D.Lgs. 494/96:Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei e mobili;
D.Lgs. 626/94:Attuazione delle direttive 89/391/CEE , 89/654/CEE, 89/655/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento dellla sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.
Piano di rimozione del materiale contenente amianto allo stato friabile
Fermo restando le premesse, gli adempimenti previsti ai punti 1), 2), 3), 4), 6) e gli allegati richiesti nel piano per la rimozione del M.C.A. compatto, nella fattispecie:
1) INFORMAZIONI GENERALI SUL CANTIERE;
2) LAVORATORI ADDETTI ALLA RIMOZIONE DEL M.C.A.;
3) PROGRAMMA DI FORMAZIONE: CARATTERISTICHE;
4) DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL M.C.A. E DEL SUO SUPPORTO STATICO DA INSERIRE NEL PIANO;
6) SMALTIMENTO DEI RIFIUTI CONTENENTI AMIANTO;
di seguito si riportano le misure di sicurezza specifiche per gli interventi di bonifica di materiali friabili.
5) MISURE DI SICUREZZA DA RISPETTARE DURANTE GLI INTERVENTI DI BONIFICA di MATERIALI FRIABILI.
Allestimento del cantiere.
Confinare l'ambiente di lavoro con idonei divisori.
Sgomberare la zona di lavoro da tutti i mobili e le attrezzature che possono essere spostati. (Se i mobili e/o le attrezzature sono coperte da detriti o polvere, devono essere puliti a umido prima dello spostamento).
Ricoprire con fogli di plastica e sigillare tutti i mobili e le attrezzature che non possono essere spostati
Le armature per l'illuminazione presente devono essere tolte, pulite e sigillate in fogli di plastica e depositate in zona di sicurezza incontaminata.
Asportati tutti gli equipaggiamenti di ventilazione e riscaldamento e altri elementi smontabili, puliti e tolti dalla zona di lavoro.
Sigillare tutti gli oggetti inamovibili.
Rimuovere tutti i filtri dei sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento. I filtri sostituiti vanno posti in sacchi sigillati di plastica per essere smaltiti come rifiuti contenenti amianto. I filtri permanenti vanno puliti a umido e reinstallati.
Sigillare con fogli di plastica, uno per uno, tutte le aperture di ventilazione, le attrezzature fisse, gli infissi e radiatori, fino a che il lavoro, pulizia compresa, non sarà completato.
Il pavimento dell'area di lavoro dovrà essere ricoperto con uno o più fogli di polietilene. Le giunzioni saranno unite con nastro impermeabile; la copertura del pavimento dovrà estendersi alla parete per almeno 500 mm.
Tutte le pareti della zona di lavoro saranno ricoperte con fogli di polietilene di spessore adeguato e sigillate sul posto con nastro a prova di umidità.
Tutte le barriere di fogli di plastica e l'isolamento della zona vanno mantenuti durante tutta la preparazione del lavoro.
Ispezioni periodicamente le barriere per assicurarsi che siano funzionanti.
Tutti i cavedi e le altre possibili comunicazioni per il passaggio di cavi, tubazioni, ec. devono essere individuati e sigillati.
I bordi delle barriere temporanee, i fori e le fessure vanno tamponati con silicone o schiume espanse.
Porte e finestre vanno sigillate applicando prima nastro adesivo sui bordi e coprendole successivamente con un telo di polietilene di superficie più estesa delle aperture.
Deve essere predisposta un'uscita di sicurezza per consentire una rapida via di fuga, realizzata con accorgimenti tali da non compromettere l'isolamento dell'area di lavoro (ad es. telo di polietilene da tagliare in caso di emergenza).
Deve essere installato un impianto temporaneo di alimentazione elettrica, di tipo stagno e collegato alla messa a terra. I cavi devono essere disposti in modo da non creare intralcio al lavoro e non essere danneggiati accidentalmente.
Per realizzare un efficace isolamento dell'area di lavoro è necessario, oltre all'installazione delle barriere (confinamento statico), l'impiego di un sistema di estrazione dell'aria che metta in depressione il cantiere di bonifica rispetto all'esterno (confinamento dinamico). Il sistema di estrazione deve garantire un gradiente di pressione tale che, attraverso i percorsi di accesso al cantiere e le inevitabili imperfezioni delle barriere di confinamento, si verifichi un flusso d'aria dall'esterno verso l'interno del cantiere in modo da evitare qualsiasi fuoriuscita di fibre. Nello stesso tempo questo sistema garantisce il rinnovamento dell'aria e riduce la concentrazione delle fibre di amianto aerodisperse all'interno dell'area di lavoro.
L'aria aspirata deve essere espulsa all'esterno dell'area di lavoro, quando possibile fuori dall'edificio.
L'uscita del sistema di aspirazione deve attraversare le barriere di confinamento;
L'aria inquinata aspirata dagli estrattori deve essere efficacemente filtrata.
Gli estrattori devono essere muniti di un filtro HEPA (alta efficienza: 99.97 DOP).
Gli estrattori devono essere messi in funzione prima che qualsiasi materiale contenente amianto venga manomesso e devono funzionare ininterrottamente (24 ore su 24) per mantenere il confinamento dinamico fino a che la decontaminazione dell'area di lavoro non sia completa.
In caso di interruzione di corrente o di qualsiasi altra causa accidentale che provochi l'arresto degli estrattori, l'attività di rimozione deve essere interrotta;
tutti i materiali di amianto già rimossi e caduti devono essere insaccati finché sono umidi.
L'estrattore deve essere provvisto di un manometro che consenta di determinare quando i filtri devono essere sostituiti.
Il cambio dei filtri deve avvenire all'interno dell'area di lavoro, ad opera di personale munito di mezzi di protezione individuale per l'amianto.
Tutti i filtri usati devono essere insaccati e trattati come rifiuto contaminati da amianto.
collaudo del cantiere
Dopo l'allestimento del cantiere e l'installazione dell'unità di decontaminazione, i sistemi di confinamento devono essere collaudati mediante prove di tenuta.
a) Prova della tenuta con fumogeni.
Ad estrattori spenti l'area di lavoro viene saturata con un fumogeno e si osservano, dall'esterno del cantiere, le eventuali fuoriuscite di fumo. Tutte le falle individuate vanno sigillate dall'interno.
b) Collaudo della depressione.
Si accendono gli estrattori uno alla volta e si osservano i teli di plastica delle barriere di confinamento: questi devono rigonfiarsi leggermente formando un ventre rivolto verso l'interno dell'area di lavoro. La direzione del flusso dell'aria viene verificata utilizzano fialette fumogene. Il test deve essere effettuato all'esterno del cantiere, in prossimità dell'unità di decontaminazione ed il fumo deve essere richiamato verso l'interno dell'area di lavoro. La misura della depressione può essere effettuata con un manometro differenziale, munito di due sonde che vengono collocate una all'interno e l'altra all'esterno dell'area di lavoro.
area di decontaminazione
composta da 4 zone distinte.
a) Locale di equipaggiamento.
Questa zona avrà due accessi, uno adiacente all'area di lavoro e l'altro adiacente al locale doccia. Pareti, soffitto e pavimento saranno ricoperti con un foglio di plastica di spessore adeguato. Un apposito contenitore di plastica deve essere sistemato in questa zona per permettere agli operai di riporvi il proprio equipaggiamento prima di passare al locale doccia.
b) Locale doccia.
La doccia sarà accessibile dal locale equipaggiamento e dalla chiusa d'aria.
Questo locale dovrà contenere come minimo una doccia con acqua calda e fredda e sarà dotato ove possibile di servizi igienici.
Dovrà essere assicurata la disponibilità continua di sapone in questo locale.
Le acque di scarico delle docce devono essere convenientemente filtrate prima di essere scaricate.
c) Chiusa d'aria.
La chiusa d'aria dovrà essere costruita tra il locale doccia ed il locale spogliatoio incontaminato. La chiusa d'aria consisterà in uno spazio largo circa 1.5 m con due accessi. Uno degli accessi dovrà rimanere sempre chiuso: per ottenere ciò è opportuno che gli operai attraversino la chiusa d'aria uno alla volta.
d) Locale incontaminato (spogliatoio).
Questa zona avrà un accesso dall'esterno (aree incontaminate) ed un'uscita attraverso la chiusa d'aria. Il locale dovrà essere munito di armadietti per consentire agli operai di riporre gli abiti dall'esterno.
Quest'area servirà anche come magazzino per l'equipaggiamento pulito.
protezione dei lavoratori
Gli operai devono venire istruiti ed informati:
sulle tecniche di rimozione dell'amianto, con programma di addestramento all'uso delle maschere respiratorie,
sulle procedure per la rimozione, la decontaminazione e la pulizia del luogo di lavoro.
Gli operai devono essere equipaggiati con adatti dispositivi di protezione individuali:
maschere respiratorie, indumenti protettivi completi (tuta e copricapo), copriscarpe. Gli indumenti a perdere e copriscarpe devono essere lasciati nella stanza dell'equipaggiamento contaminato e smaltiti come gli scarti dell'amianto.
Tutte le volte che si lascia la zona di lavoro è necessario sostituire gli indumenti protettivi con altri incontaminati.
Gli indumenti protettivi devono essere:
di carta o tela plastificata a perdere. In tal caso sono da trattare come rifiuti inquinanti e quindi da smaltire come i materiali di risulta provenienti dalle operazioni di bonifica;
di cotone o altro tessuto a tessitura compatta (da pulire a fine turno con accurata aspirazione, porre in contenitori chiusi e lavare dopo ogni turno a cura della impresa o in lavanderia attrezzata);
sotto la tuta l'abbigliamento deve essere ridotto al minimo (un costume da bagno o biancheria a perdere).
Elencare ed affiggere, nel locale dell'equipaggiamento e nel locale di pulizia, le procedure di lavoro e di decontaminazione che dovranno essere seguite dagli operai.
Procedure di accesso all'area di lavoro.
Accesso alla zona:
ciascun operaio dovrà togliere gli indumenti nel locale spogliatoio
incontaminato ed indossare un respiratore dotato di filtri efficienti ed
indumenti protettivi, prima di accedere alla zona di equipaggiamento ed
accesso all'area di lavoro.
Uscita dalla zona di lavoro:
ciascun operaio dovrà ogni volta che lascia la zona di lavoro, togliere la
contaminazione più evidente dagli indumenti prima di lasciare l'area di
lavoro, mediante un aspiratore; proseguire verso la zona
dell'equipaggiamento, adempiere alle procedure seguenti:
sempre indossando il respiratore e nudi, entrare nel locale doccia, pulire l'esterno del respiratore con acqua e sapone;
togliere i filtri sciacquarli e riporli nel contenitore predisposto per tale uso;
lavare ed asciugare l'interno del respiratore.
togliere tutti gli indumenti eccetto il respiratore; |
Dopo aver fatto la doccia ed essersi asciugato, l'operaio proseguirà verso il locale spogliatoio dove si rivestirà e da tale locale potrà accedere all'esterno.
I copripiedi contaminati devono essere lasciati nel locale equipaggiamento e verranno smaltiti come M.C.A. oppure puliti usando acqua e sapone, prima di spostarli dalla zona di equipaggiamento.
Gli operai non devono mangiare, bere, fumare sul luogo di lavoro, fatta eccezione per l'apposito locale incontaminato.
tecniche di rimozione
La rimozione dell'amianto deve avvenire ad umido.
Nell'imbibizione del materiale possono essere usati agenti surfattanti (soluzioni acquose di etere ed estere di poliossietilene) o impregnanti (prodotti vinil-acrilici comunemente usati per l'incapsulamento).
Per bagnare l'amianto è sufficiente un getto diffuso a bassa pressione fino a saturazione del materiale. Se lo spessore del rivestimento o la presenza di trattamenti di superficie non permettono un'idonea impregnazione, si praticano dei fori nel materiale attraverso i quali la soluzione imbibente viene iniettata in profondità.
Evitare sempre il ruscellamento dell'acqua.
La rimozione dell'amianto deve iniziare nel punto più lontano dagli estrattori e procedere verso di essi, secondo la direzione del flusso dell'aria, in modo che, man mano che procede il lavoro, le fibre che si liberano per l'intervento siano allontanate dalle aree già decoibentate.
L'amianto rimosso deve essere insaccato ancora
umido.
Al lavoro dovranno essere destinati almeno due operai:
l'altro addetto a raccogliere l'amianto caduto e ad insaccarlo quindi a sigillare i sacchi pieni.
uno addetto alla rimozione dell'amianto |
La prima rimozione grossolana, viene effettuata generalmente con raschietti a mano, la seconda, che ha lo scopo di asportare tutti i residui visibili di amianto, con spazzole ad umido.
La rimozione termina con l'applicazione, sulle superfici decoibentate, di un prodotto sigillante per fissare le eventuali fibre rimaste.
L'imballaggio e l'allontanamento dei rifiuti devono evitare una contaminazione di amianto all'esterno dell'area di lavoro.
imballaggio dei rifiuti contenenti amianto.
L'imballaggio non deve rompersi.
I materiali taglienti devono essere imballati separatamente.
L'imballaggio deve essere del tipo a doppio contenitore:
2° Contenitore - sacchi o fusti rigidi
1° Contenitore - sacco di materiale impermeabile (polietilene), di spessore adeguato (almeno 0.15 mm); |
I sacchi vanno riempiti per non più di due terzi, in modo che il peso non ecceda i 30 kg.
L'aria in eccesso dovrebbe essere aspirata con un aspiratore a filtri assoluti.
La chiusura del sacco andrebbe effettuata a mezzo
termosaldatura o doppio legaccio. Tutti i contenitori devono essere etichettati.
L'uso del doppio contenitore è fondamentale, in quanto il primo sacco, nel quale l'amianto viene introdotto appena rimosso all'interno del cantiere, è inevitabilmente contaminato. Il secondo contenitore non deve mai essere portato dentro l'area di lavoro, ma solo nei locali puliti dell'unità di decontaminazione.
modalità di allontanamento dei rifiuti dall'area di lavoro.
L'allontanamento dei rifiuti dall'area di lavoro deve evitare per quanto possibile il pericolo di dispersione di fibre.
PROCEDIMENTO
Il materiale viene insaccato nell'area di lavoro e i sacchi, dopo la chiusura e una prima pulizia della superficie, vanno portati nell'unità di decontaminazione.
Unità Operativa destinata al passaggio dei materiali
L'Unità Operativa è costituita da tre locali:
Locale di lavaggio dei sacchi;
locale destinato al secondo insaccamento;
ultimo locale di deposito dei sacchi per l'allontanamento dall'area di lavoro.
All'interno dell'unità operano due distinte squadre di lavoratori:
la prima provvede al lavaggio, al secondo insaccamento ed al deposito dei sacchi;
la seconda entra dall'esterno nell'area di deposito e porta fuori i rifiuti.
L'uscita dei sacchi avviene al termine delle operazioni di rimozione; pertanto, fino al quel momento, il percorso rimane sigillato.
Unità di decontaminazione destinata al passaggio dei materiali:
il lavaggio dei sacchi deve avvenire nel locale doccia,
il secondo insaccamento nella chiusa d'aria;
il locale incontaminato sarà destinato al deposito.
All'interno dell'unità operano 3 distinte squadre di lavoratori:
la prima introduce i sacchi dall'area di lavoro nell'unità,
la seconda esegue le operazioni di lavaggio e insaccamento all'interno dell'unità,
la terza provvede all'allontanamento dei sacchi.
Se nel percorso dal cantiere all'area di stoccaggio vengono utilizzati Ascensori e Montacarichi, vanno rivestiti con teli di polietilene, in modo che possano essere facilmente decontaminati nell'eventualità della rottura di un sacco.
Inoltre tali percorsi devono evitare di attraversare aree occupate dell'edificio.
I rifiuti devono essere depositati in un'area all'interno dell'edificio, chiusa ed inaccessibile agli estranei (Possono essere utilizzati anche container scarrabili, completamente chiusi).
tecniche di incapsulamento.
Il prodotto incapsulante deve essere testato direttamente sul materiale da trattare.
se si usano incapsulanti ricoprenti bisogna verificarne l'aderenza al rivestimento;
se si usano incapsulanti penetranti bisogna controllarne la capacità di penetrazione e di garantire l'aderenza al supporto del rivestimento.
Verificare sempre la capacità del rivestimento di sopportare il peso dell'incapsulante.
Preliminarmente la superficie del rivestimento di amianto deve essere aspirata; rimossi i frammenti pendenti e le parti distaccate, inoltre il rivestimento deve essere restaurato.
L'incapsulante deve essere applicato in 2 o 3 strati con un'apparecchiatura a spruzzo "airless".
decontaminazione del cantiere.
Durante i lavori di rimozione è necessario provvedere ad insaccare immediatamente l'amianto e ad eseguire periodiche pulizie della zona di lavoro al fine di impedire una concentrazione pericolosa di fibre disperse.
I fogli di plastica, i nastri, il materiale di pulizia, gli indumenti ed altro materiale a perdere utilizzato nella zona di lavoro dovranno essere imballati in sacchi di plastica sigillabili ed etichettati da destinarsi alla discarica.
I fogli di polietilene verticali ed orizzontali dovranno essere trattati con prodotti fissanti e successivamente rimossi.
I singoli fogli di plastica messi su tutte le aperture, i condotti di ventilazione, gli stipiti, i radiatori, devono rimanere al loro posto. I fogli verticali devono essere mantenuti fino a che non è stata fatta una prima pulizia.
Tutte le superfici nell'area di lavoro dovranno essere pulite usando una segatura bagnata ed un aspiratore con filtri tipo Vacuum Cleaner.
L'acqua, gli stracci e le ramazze utilizzati per la pulizia devono essere sostituiti periodicamente per evitare il propagarsi delle fibre di amianto.
Dopo la prima pulizia, i fogli verticali rimasti devono essere tolti.
L'area di lavoro deve essere trattata con acqua nebulizzata o con un incapsulante in una soluzione acquosa diluita, in modo da abbattere le fibre aerodisperse.
Si procede alla seconda pulizia ed al termine si effettuata un'ispezione visiva per assicurarsi che l'area sia sgombra da polvere. Se così non fosse, le superfici interessate devono essere nuovamente pulite ad umido.
L'agibilità della zona viene eseguita mediante campionamenti dell'aria, dopo di che, si potranno togliere i sigilli a ventilatori e radiatori e rendere di nuovo accessibile la zona.
protezione delle zone esterne all'area di lavoro.
Giornalmente dovrà essere fatta la pulizia, con aspirazione a secco o con metodo ad umido, di qualsiasi zona al di fuori dell'area di lavoro o di passaggio che sia stata contaminata da polvere.
MONITORAGGIO AMBIENTALE.
Durante l'intervento di bonifica deve essere eseguito un monitoraggio ambientale quotidiano delle fibre aerodisperse nelle aree circostanti il cantiere di bonifica.
Devono essere controllate in particolare:
le zone incontaminate in prossimità delle barriere di confinamento; |
l'uscita del tunnel di decontaminazione o il locale incontaminato dello spogliatoio.
Sporadicamente vanno effettuati campionamenti all'uscita degli estrattori, all'interno dell'area di lavoro e durante la movimentazione dei rifiuti.
I risultati devono essere noti in tempo reale o entro le 24 ore successive adottando tecniche analitiche di MOCF.
Sono previste due soglie di allarme:
Preallarme - quando i risultati dei monitoraggi ambientali esterni mostrano una netta tendenza ad aumentare;
Allarme - quando la concentrazione di fibre aerodisperse supera il valore di 50 ff/l.
Lo stato di preallarme prevede le seguenti procedure:
sigillatura di eventuali montacarichi (divieto di entrata e di uscita);
sospensione delle attività in cantiere e raccolta di tutto il materiale rimosso;
ispezione delle barriere di confinamento;
nebulizzazione all'interno del cantiere e all'esterno nella zona dove si è rilevato l'innalzamento della concentrazione di fibre;
pulizia impianto di decontaminazione;
monitoraggio (verifica).
Lo stato di allarme prevede le stesse procedure di preallarme, più:
comunicazione immediata all'autorità competente (USL);
sigillatura ingresso impianto di decontaminazione;
accensione estrattore zona esterna;
nebulizzazione zona esterna con soluzione incollante;
pulizia pareti e pavimento zona esterna ad umido con idonei materiali;
monitoraggio.
tecniche di glove-bag.
Le Tecniche Glove-Bag (celle di polietilene, dotate di guanti interni) sono impiegate per la rimozione dell'amianto su tubazioni o valvole o giunzioni o su ridotte superfici.
PROCEDURA
nel glove-bag vanno introdotti gli attrezzi necessari, deve essere presente un sistema di spruzzatura degli agenti bagnanti e sigillanti, un ugello di aspirazione da collegare ad aspiratore dotato di filtro ad alta efficienza (HEPA) per la messa in depressione della cella ove possibile in continuo e sempre a fine lavoro;
gli addetti alla scoibentazione con glove-bag devono indossare indumenti protettivi e maschere respiratorie;
la zona di lavoro deve essere confinata con teli di polietilene, sigillando le aperture di comunicazione con l'esterno e ricoprendo pavimento ed eventuali arredi sottostanti il punto di lavoro;
nella zona di lavoro è vietato l'accesso a personale non addetto;
nel locale deve essere presente un aspiratore a filtri assoluti per eventuali perdite di materiale dalla cella;
il glove-bag deve essere installato in modo da ricoprire interamente il tubo o la zona dove si deve operare;
le aperture devono essere ermeticamente sigillate;
la procedura di rimozione dell'amianto è quella usuale:
imbibizione del materiale, pulizia delle superfici da cui è stato rimosso con spazzole, lavaggi e spruzzatura di incapsulanti;
a fine lavoro la cella è messa in depressione tramite aspiratore con filtro assoluto;
viene "strozzata" con nastro adesivo e svincolata dal tubo;
la tecnica glove-bag non è utilizzabile per tubazioni di grosso diametro e/o temperatura superiore a 60 C.
Bonifica di grandi strutture coibentate.
(es. grosse tubazioni o caldaie o elementi coibentati di macchina)
è da preferirsi la rimozione dell'intera
struttura (tubazione, caldaia ecc.) e la successiva scoibentazione in
apposita zona confinata, allestita secondo le procedure già descritte.
PROCEDURA
lo smontaggio o l'eventuale taglio della struttura deve avvenire in corrispondenza di punti esenti da amianto, sempre dopo aver fasciato e sigillato la superficie coibentata;
se non esistono punti di interruzione utili, si rimuove una parte limitata del coibentante, con la tecnica del glove-bag, poi si procede al taglio o allo smontaggio nella zona liberata dall'amianto, sempre dopo sfasciatura e sigillatura della coibentazione rimasta;
la movimentazione dei pezzi ottenuti va condotta senza danneggiare la protezione della coibentazione;
devono essere sempre presenti aspiratori con filtri ad efficienza HEPA, incapsulanti ecc.
restituibilità di ambienti bonificati.
La certificazione di restituibilità di ambienti bonificati dall'amianto va eseguita da funzionari della USL competente a spesa del committente.
Le Procedure da seguire per la certificazione sono:
Ispezione visiva al fine di accertare l'assenza di residui di M.C.A. nell'area bonificata;
Campionamento "aggressivo" dell'aria- al fine di accertare l'assenza di fibre di amianto.
Visti i bassi livelli di concentrazione di fibre di amianto riscontrati durante tali attività di certificazione le protezioni richieste per il personale addetto possono essere notevolmente ridotte.
l'Ispezione va eseguita non appena le superfici all'interno dell'area bonificata siano asciutte e sia stata ultimata la rimozione dei teli, ma non delle barriere, dell'unità di decontaminazione e della sigillatura di porte, finestre e impianto di ventilazione.
I sigillanti devono essere usati solo dopo l'ispezione visiva e prima del campionamento aggressivo finale.
Il campionamento aggressivo viene eseguito impiegando mezzi meccanici tipo ventilatori al fine di diffondere le eventuali fibre di amianto presenti
Numero di campionamenti:
2 campionamenti per superfici fino a 50 m²,
3 campionamenti per superfici fino a 200 m²,
1 ulteriore campionamento ogni 200 m² in più
Per aree bonificate maggiori di 600 m² si può usare un numero di campioni minore.
Nel caso di ambienti con molte stanze separate può essere necessario effettuare misure in ogni stanza.
restituibilità
I locali verranno riconsegnati se la concentrazione di fibre di amianto aerodisperse determinate mediante l'uso della microscopia elettronica in scansione (SEM) non è superiore alle 2 ff/l.
rischio amianto negli edifici civili, commerciali e industriali
Con il presente documento ci si è posti l'obbiettivo di fornire uno strumento informativo e decisionale indirizzato a tutti i proprietari od utilizzatori di immobili nei quali sia presente del materiale contenente amianto.
Chi non si è posto la domanda di cosa fare se all'interno di un edificio è presente amianto?
La risposta a questa domanda sarà il contenuto del documento sotto riportato nel quale si affronteranno le problematiche sotto due punti di vista uno strettamente legato ai possibili rischi di rilascio di fibre d'amianto in aria all'interno e all'esterno dell'edificio e quindi ai possibili danni alla salute degli occupanti e dei cittadini , l'altro sotto l'aspetto normativo, cioè tutti gli adempimenti legislativi che devono essere attuati se è presente del materiale contenente amianto (di seguito per brevità di esposizione verrà indicato con la seguente sigla M.C.A.). Nell'affrontare il delicato tema sul rischio amianto negli edifici occorre ricordare che il potenziale pericolo dei MM.C.A. è legato all'eventualità che siano rilasciate fibre aerodisperse nell'ambiente che possono venire inalate dagli occupanti. Il criterio più importante da valutare in tal senso è rappresentato dalla friabilità dei materiali, quindi occorre conoscere come si classifica il M.C.A..
Prima di procedere alla descrizione delle bonifiche possibili per rendere innocuo l'amianto, che rappresentano la finalità delle azioni di prevenzione per tutelare la salute delle persone, occorre indicare quali sono le procedure necessarie per il conseguimento della miglior scelta, iniziando dalla localizzazione dell'amianto e continuando oltre la bonifica cioè verso la conservazione.
Quali sono le procedure da seguire se in un locale è presente del M.C.A.?
Prima di tutto occorrerà procedere alla Localizzazione del M.C.A. nell'edificio, poi Valutare lo stato di Conservazione, quindi Procedere alla miglior Bonifica: che nel caso non abbia determinato la rimozione del M.C.A., bisognerà provvedere alla Conservazione e Manutenzione del M.C.A. finché questo rimarrà in opera.
Di seguito si riportano i documenti che descrivono in modo analitico le procedure di cui sopra:
Localizzazione del M.C.A.;
Campionamento del M.C.A.;
Valutazione dello stato di Conservazione del M.C.A.;
Metodi di Bonifica;
Conservazione e Manutenzione del M.C.A.
Nel caso in cui la bonifica scelta sia la rimozione del M.C.A. la ditta incaricata a svolgere tale intervento dovrà provvedere a redigere un piano di rimozione da sottoporre alla verifica dell'Azienda U.S.L.; per la compilazione del piano di rimozione del M.C.A. si vedano i seguenti documenti :
Piano di rimozione del M.C.A. compatto
Piano di rimozione del M.C.A. friabile
localizzazione del materiale contenente amianto
Il proprietario dell'immobile e/o il responsabile dell'attività che vi si svolge dovrà localizzare il m.c.a., affidando l'incarico di ispezionare i locali ed eventualmente di campionare i materiali sospetti di contenere amianto a personale qualificato il quale provvede:
Rintracciare i siti di ubicazione anche tramite la ricerca e la verifica della documentazione tecnica sull'edificio e dell'impresa edile appaltatrice.
Ispezionare i materiali e riconoscere approssimativamente il tipo di materiale impiegato e le sue caratteristiche.
Verificare lo stato di conservazione dei materiali in particolare di quelli friabili, al fine di valutarne l'integrità e le condizioni degli eventuali rivestimenti sigillanti, o dei mezzi di confinamento di cui sono dotati.
Valutare la friabilità dei materiali.
Campionare i materiali friabili sospetti adottando le precauzioni previste durante la manipolazione di M.C.A. evitando l'esposizione dell'operatore e la contaminazione dell'ambiente.
Mappare le zone in cui sono presenti materiali contenenti amianto.
Registrazione di tutte le informazioni raccolte in apposite schede, da conservare come documentazione.
Se dal procedimento di localizzazione del M.C.A. e dall'analisi chimica eseguita sui campioni di materiale si rivela la presenza di amianto si procede alla valutazione del rischio.
valutazione dello stato di conservazione del materiale contenente amianto
valutazione del rischio
Se il M.C.A. è in buone condizioni e non viene manomesso, è improbabile vi sia un rilascio di fibre di amianto.
Se invece il materiale viene danneggiato per interventi di manutenzione o per vandalismo, si verifica un rilascio di fibre.
Se il materiale è in cattive condizioni, o se è altamente friabile, può avvenire un distacco di fibre a causa: delle vibrazioni dell'edificio, dei movimenti di persone o macchine, delle correnti d'aria
come valutare la potenziale esposizione a fibre di amianto del personale presente nell'edificio:
- Esaminare le condizioni dell'installazione del M.C.A.;
- Misurare la concentrazione delle fibre di amianto aerodisperse all'interno dell'edificio (monitoraggio ambientale). Il monitoraggio ambientale, non è un criterio sufficiente per valutare il rilascio di fibre di amianto, in quanto è rappresentativo della concentrazione di fibre nell'aria al momento del campionamento, non fornisce alcuna informazione su rilasci di elevata entità (occasionali e di breve entità) determinati dal deterioramento o danneggiamento dell'M.C.A. nel corso delle normali attività.
esaminare le condizioni dell'installazione del materiale contenente amianto
Ispezionare visivamente l'installazione seguente le procedure indicate nelle schede di rilevamento, al fine di valutare:
- il tipo e le condizioni dei materiali;
- i fattori che possono determinare un futuro danneggiamento o degrado;
- i fattori che influenzano la diffusione di fibre e l'esposizione degli individui.
Quindi procedere alla valutazione
condizioni dei materiali contenenti amianto
Materiali integri non suscettibili di danneggiamento.
Non esiste pericolo di rilascio di fibre di amianto in atto o potenziale o di esposizione degli occupanti, come ad esempio:
materiali non accessibili per la presenza di un efficace confinamento;
materiali in buone condizioni, non confinati ma comunque difficilmente accessibili agli occupanti;
materiali in buone condizioni, accessibili ma difficilmente danneggiabili per le caratteristiche proprie del materiale (duro e compatto);
non esposizione degli occupanti in quanto l'amianto si trova in aree non occupate dell'edificio.
Il M.C.A. non è soggetto alla bonifica, ma al controllo periodico ed al rispetto delle procedure per la manutenzione e la pulizia dello stabile.
Materiali integri suscettibili di danneggiamento.
Esiste il pericolo di rilascio potenziale di fibre di amianto, come ad esempio:
materiali in buone condizioni facilmente danneggiabili dagli occupanti;
materiali in buone condizioni facilmente danneggiabili in occasione di interventi manutentivi;
materiali in buone condizioni esposti a fattori di deterioramento (vibrazioni, correnti d'aria, ecc.).
Eliminare i pericoli di danneggiamento e quindi attuare un programma di controllo e manutenzione. Se non è possibile ridurre significativamente i rischi di danneggiamento eseguire un intervento di bonifica da attuare a medio termine.
Materiali danneggiati.
Esiste il pericolo di rilascio di fibre di amianto con possibile esposizione degli occupanti, come ad esempio:
materiali a vista o comunque non confinati, in aree occupate dell'edificio, che si presentino:
danneggiati per azione degli occupanti o per interventi manutentivi;
deteriorati per effetto di fattori esterni (vibrazioni, infiltrazioni d'acqua, correnti d'aria, ecc.), deteriorati per degrado spontaneo;
materiali danneggiati o deteriorati o materiali friabili in prossimità dei sistemi di ventilazione.
Gli interventi da attuare in tempi brevi, per eliminare il rilascio in atto di fibre di amianto nell'ambiente possono essere:
restauro dei materiali: riparazione delle zone danneggiate e/o eliminazione le cause potenziali del danneggiamento (modifica del sistema di ventilazione in presenza di correnti d'aria che erodono il rivestimento, riparazione delle perdite di acqua, eliminazione delle fonti di vibrazioni, interventi atti ad evitare il danneggiamento da parte degli occupanti). È applicabile per materiali in buone condizioni che presentino zone di danneggiamento di scarsa estensione (inferiori al 10% della superficie di amianto presente nell'area interessata). È applicabile per i rivestimenti di tubi e caldaie o per materiali poco friabili di tipo cementizio, che presentino danni circoscritti. Nel caso di materiali friabili è applicabile se la superficie integra presenta sufficiente coesione da non determinare un rilascio spontaneo di fibre;
intervento di bonifica mediante rimozione, incapsulamento o confinamento dell'amianto.
Se la classificazione dei materiali a seguito di un'ispezione visiva risulti incerta, è necessaria anche una indagine ambientale che misuri la concentrazione di fibre aerodisperse. Se i valori risultano superiori a 20 ff/l valutati in MOCF o superiori a 2 ff/l in SEM, ottenuti come valori medi su almeno tre campionamenti, possono essere indicativi di una situazione di inquinamento in atto.
metodi di bonifica del materiale contenente amianto
rimozione
Elimina ogni potenziale fonte di esposizione e non necessita di cautele per le attività che si svolgono nell'edificio.
Rischio elevato per i lavoratori addetti alla rimozione e per la contaminazione dell'ambiente.
Produce rifiuti tossici e nocivi che devono essere correttamente smaltiti.
Costi più elevati ed i più lunghi tempi di realizzazione.
In genere richiede l'applicazione di un nuovo materiale, in sostituzione dell'amianto rimosso.
incapsulamento
Trattamento dell'amianto con prodotti penetranti o ricoprenti che:
inglobano le fibre di amianto e/o
ripristinano l'aderenza al supporto e/o
costituiscono una pellicola di protezione sulla superficie esposta.
Cosa comporta l'incapsulamento?
Vantaggi
Non produce rifiuti tossici
Non richiede l'applicazione di un prodotto sostitutivo del M.C.A..
Costi e tempi dell'intervento contenuti.
È il trattamento di elezione per i materiali poco friabili di tipo cementizio.
Rischio per i lavoratori addetti e per l'inquinamento ambientale minore rispetto alla rimozione |
Inconvenienti
Verificare periodicamente l'efficacia dell'incapsulamento, che col tempo può alterarsi o essere danneggiato, ed eventualmente ripetere il trattamento.
L'eventuale rimozione è più complessa, per la difficoltà di bagnare il materiale a causa dell'effetto impermeabilizzante del trattamento.
L'incapsulamento può alterare le proprietà antifiamma e fonoassorbenti del rivestimento di amianto.
Permanenza nell'edificio del M.C.A. quindi mantenere un programma di controllo e manutenzione. |
confinamento
Installazione di una barriera a tenuta che separi l'amianto dalle aree occupate dell'edificio. Se non viene associato ad un trattamento incapsulante, il rilascio di fibre continua all'interno del confinamento.
Cosa comporta il confinamento?
Vantaggi
Costo contenuto, se l'intervento non comporta lo spostamento dell'impianto elettrico, termoidraulico, di ventilazione, ecc..
È indicato nel caso di materiali facilmente accessibili, in particolare per bonifica di aree circoscritte (ad es. una colonna).
Crea una barriera resistente agli urti (migliore rispetto all'incapsulamento). |
Inconvenienti
L'amianto rimane nell'edificio, quindi occorre un programma di controllo e manutenzione.
La barriera installata deve essere mantenuta in buone condizioni.
Non è indicato quando sia necessario accedere frequentemente nello spazio confinato. |
indicazioni per la scelta del metodo di bonifica
un intervento di rimozione spesso non costituisce la migliore soluzione per ridurre l'esposizione ad amianto. Se viene condotto impropriamente può elevare la concentrazione di fibre aerodisperse, aumentando, invece di ridurre, il rischio di malattie da amianto;
materiali accessibili, se facilmente danneggiabili, devono essere protetti da un idoneo confinamento;
prima di scegliere un intervento di incapsulaggio deve essere attentamente valutata l'idoneità del materiale di amianto a sopportare il peso dell'incapsulante.
In particolare trattamenti incapsulanti non sono indicati:
nel caso di materiali friabili di spessore elevato (maggiore di 2 cm), nei quali il trattamento non penetra molto in profondità e non riesce quindi a restituire l'adesione al supporto sottostante.
nel caso di materiali molto friabili o che presentano scarsa coesione interna o adesione al substrato, in quanto l'incapsulante aumenta il peso strutturale aggravando la tendenza del materiale a delaminarsi o a staccarsi dal substrato; |
Per contro l'aumento di peso può facilitare il distacco dell'amianto:
nel caso di materiali facilmente accessibili, in quanto il trattamento forma una pellicola di protezione scarsamente resistente agli urti. Non dovrebbe essere mai effettuato su superfici che non siano almeno a 3 metri di altezza, in aree soggette a frequenti interventi di manutenzione o su superfici, a qualsiasi altezza, che possano essere danneggiate da attrezzi (es. soffitti delle palestre);
nel caso di installazioni soggette a vibrazioni (aeroporti, locali con macchinari pesanti, ecc.): le vibrazioni determinano rilascio di fibre anche se il materiale è stato incapsulato;
nel caso di infiltrazioni di acqua: il trattamento impermeabilizza il materiale così che si possono formare internamente raccolte di acqua che appesantiscono il rivestimento e ne disciolgono i leganti, determinando il distacco; |
tutti i metodi di bonifica alternativi alla rimozione presentano costi minori a breve termine. A lungo termine, però il costo aumenta per la necessità di controlli periodici e di successivi interventi per mantenere l'efficacia e l'integrità del trattamento. Il risparmio economico (cosi come la maggiore rapidità di esecuzione), rispetto alla rimozione, dipende prevalentemente dal fatto che non occorre applicare un prodotto sostitutivo e che non vi sono rifiuti tossici da smaltire. Le misure di sicurezza da attuare sono, invece, per la maggior parte le stesse per tutti i metodi;
interventi di ristrutturazione o demolizione di strutture rivestite di amianto devono sempre essere preceduti dalla rimozione dell'amianto stesso.
programma di controllo dei materiali contenenti amianto - procedure per le attività di custodia e di manutenzione.
la presenza in un edificio di m.c.a. comporta la messa in atto di un programma di controllo e manutenzione al fine di ridurre l'esposizione degli occupati (mantenere in buone condizioni il m.c.a., prevenire la dispersione di fibre, intervenire se si verifichi un rilascio, verificare periodicamente le condizioni del m.c.a.).
il programma di controllo prevede di:
designare una figura responsabile con compiti di controllo e coordinamento di tutte le attività manutentive che possono interessare i materiali di amianto;
tenere una documentazione da cui risulti l'ubicazione del m.c.a.. sulle installazioni soggette a frequenti interventi manutentivi (ad es. caldaia e tubazioni) dovranno essere poste avvertenze allo scopo di evitare che l'amianto venga inavvertitamente disturbato;
garantire il rispetto delle misure di sicurezza durante la pulizia, la manutenzione o eventi che possano interessare il m.c.a..
predisporre una procedura di autorizzazione per le attività di manutenzione e tenere una documentazione verificabile degli interventi;
fornire una corretta informazione agli occupanti dell'edificio sulla presenza di amianto nello stabile, sui rischi potenziali e sui comportamenti da adottare;
nel caso siano in opera materiali friabili:
far redigere un rapporto sulla conservazione del materiale corredato di documentazione fotografica.
inviare copia del rapporto alla usl la quale può prescrivere di effettuare un monitoraggio ambientale periodico delle fibre aerodisperse all'interno dell'edificio.
attività di manutenzione e custodia
far ispezionare annualmente l'edificio, da personale qualificato, |
le operazioni di manutenzione:
interventi che non comportano contatto diretto con l'amianto;
interventi che possono interessare accidentalmente i materiali contenenti amianto;
interventi che intenzionalmente disturbano zone limitate di m.c.a..
sono vietate le operazioni che comportino un esteso interessamento dell'amianto, se non nell'ambito di progetti di bonifica.
modalita' di esecuzione degli interventi:
è vietata la presenza di estranei nell'area interessata;
l'area deve essere confinata e il pavimento e gli arredi eventualmente presenti, coperti con teli di plastica a perdere: per operazioni che non comportano diretto contatto con l'amianto può non essere necessario alcun tipo di isolamento;
l'impianto di ventilazione deve essere localmente disattivato;
gli interventi sull'amianto vanno effettuati ad umido;
gli utensili elettrici impiegati per tagliare, forare o molare devono essere muniti di aspirazione incorporata;
le operazioni su tubazioni rivestite con materiali di amianto vanno effettuate utilizzando possibilmente gli appositi "glove bags";
al termine dei lavori, eventuali polveri o detriti di amianto caduti vanno puliti con metodi ad umido o con aspiratori portatili muniti di filtri ad alta efficienza;
i lavoratori devono essere muniti di mezzi individuali di protezione: maschere munite di filtro p3 di tipo semimaschera o a facciale completo; tute intere a perdere, munite di cappuccio di copriscarpe, di tessuto atto a non trattenere le fibre;
il materiale a perdere utilizzato (indumenti, teli, stracci per pulizia, ecc.) deve essere smaltito come rifiuto contaminato, in sacchi impermeabili chiusi ed etichettati. i materiali utilizzati per la pulizia ad umido vanno insaccati finché sono ancora bagnati.
procedure nel caso di consistenti rilasci di fibre:
evacuazione ed isolamento dell'area interessata;
affissione di avvisi di pericolo;
decontaminazione dell'area con sistemi ad umido e/o con aspiratori idonei;
monitoraggio finale di verifica.
in presenza di materiali di amianto friabili esposti, soprattutto se danneggiati:
la pulizia quotidiana dell'edificio deve essere effettuata con particolari cautele, impiegando metodi ad umido con materiali a perdere e/o aspiratori con filtri ad alta efficienza.
la manutenzione ed il cambio dei filtri degli aspiratori sono operazioni che comportano esposizione a fibre di amianto e devono essere effettuate in un'area isolata, da parte di operatori muniti di mezzi individuali di protezione.
(Fonte: Medicina del lavoro - Pesaro)