Medicina del Lavoro - PESARO

 

 

 

 

Piano tipo per la rimozione del materiale contenente amianto allo stato compatto

(es. lastre di copertura tipo Eternit in cemento amianto)

 

destinatari:

indirizzo:

legenda:

IL DATORE DI LAVORO DELLA DITTA INCARICATA ALLA RIMOZIONE DEL M.C.A. E' TENUTO ALLA PRESENTAZIONE DI UN PIANO DI LAVORO PRIMA DELL'INIZIO DELL'ATTIVITA' DI RIMOZIONE ALLA USL DI COMPETENZA CHE NEL TERMINE DI 90 GIORNI POTRA' RILASCIARE LE EVENTUALI PRESCRIZIONI IN MERITO. SCADUTO TALE PERIODO IL DATORE DI LAVORO POTRA' INIZIARE I LAVORI ANCHE SENZA PARERE DELL'USL FERMO RESTANDO LA PROPRIA RESPONSABILITA' NELL'OSSERVANZA DELLE SPECIFICHE NORME DI LEGGE (art.34 D.Lgs. 277/91).

IL PIANO DI LAVORO DOVRA' ESSERE ARTICOLATO COME SEGUE:

1)INFORMAZIONI GENERALI SUL CANTIERE

- il datore di lavoro dovrà indicare:

  1. estremi della ditta incaricata alla bonifica del M.C.A.; dati anagrafici del responsabile della ditta incaricata alla bonifica del M.C.A.;

  2. ubicazione del capannone;

  3. dati anagrafici del proprietario del capannone;

  4. superficie da bonificare con allegata una planimetria del capannone e fotografie;

  5. durata presumibile dei lavori in giornate di lavoro.

2)LAVORATORI ADDETTI alla rimozione del M.C.A.

- il datore di lavoro dovrà indicare:

  1. Nome e Cognome dei lavoratori impiegati;

  2. Orario complessivo della giornata lavorativa e durata dei turni continuativi senza interruzione.

il datore di lavoro dovrà allegare:

  1. Idoneità sanitaria alla mansione specifica (certificato di visita medica con il Protocollo Sanitario);

  2. Valutazione del rischio amianto con i livelli di esposizione individuali dei lavoratori addetti da eseguire durante i primi giorni di lavoro (indicare i tempi di esposizione al rischio amianto e le concentrazioni di fibre riscontrate durante le lavorazioni con rischio di esposizione ad amianto);

  3. Programma di formazione (vedi art.10 del D.P.R. 8 agosto 1994) a cui è stato sottoposto il lavoratore, che dovrà essere sottoscritto dal Formatore e da ogni singolo Lavoratore. Quanto detto, in attesa che vengano predisposti gli appositi corsi regionali di formazione previsti dalla legge, dopo di ché allegare copia del titolo di abilitazione regionale.

3)PROGRAMMA DI FORMAZIONE: CARATTERISTICHE

il corso di formazione ai lavoratori (livello operativo) di durata minima di 30 ore deve essere tale da fornire utili informazioni su:

  1. le caratteristiche ed usi dell'amianto;

  2. i possibili danni alla salute da inalazione di fibre d'amianto;

  3. i rischi di infortunio che si possono riscontrare nei lavori in altezza e le relative misure antinfortunistiche adottate;

  4. le modalità e le procedure di lavoro nelle attività di bonifica e di smaltimento dei M.C.A. ai fini di limitare l'esposizione dei lavoratori a fibre;

  5. i mezzi di protezione individuali per le vie respiratorie ed il loro corretto impiego;

  6. le misure igieniche da osservare tra cui la necessità di non fumare e di non mangiare in luogo contaminato da polveri di amianto;

  7. le finalità del controllo sanitario dei lavoratori;

  8. le modaliltà di pulitura degli indumenti protettivi e dei mezzi individuali di protezione;

  9. le misure di precauzione particolari da prendere per ridurre al minimo l'esposizione;

  10. i riferimenti normativi;

  11. i valori limite di esposizione alla polvere di amianto nell'aria;

  12. la necessità di rilevare l'esposizione dei lavoratori a fibre di amianto;

  13. gli obblighi del datore di lavoro, del responsabile dei lavori, del capocantiere e dei lavoratori.

É fatto obbligo al datore di lavoro la verifica della corretta applicazione delle procedure descritte durante la formazione. il corso di formazione ai dirigenti dei lavori (livello gestionale) di durata minima di 50 ore deve essere tale da fornire utili informazioni su:

  1. le caratteristiche ed usi dell'amianto;

  2. i possibili danni alla salute da inalazione di fibre d'amianto;

  3. le normative per la protezione dei lavoratori e la tutela dell'ambiente: obblighi e responsabilità dei diversi soggetti, rapporti con l'organo di vigilanza;

  4. gestione degli strumenti informativi previsti dalle norme vigenti;

  5. metodi di misura delle fibre di amianto;

  6. criteri, sistemi e apparecchiature per la prevenzione dell'inquinamento ambientale e la protezione collettiva dei lavoratori: isolamento delle aree di lavoro, unità di decontaminazione, estrattori e sistemi di depressione;

  7. i rischi di infortunio che si possono riscontrare nei lavori in altezza e le relative misure antinfortunistiche da adottare;

  8. le corrette modalità e le procedure di lavoro nelle attività di manutenzione, controllo, bonifica e di smaltimento;

  9. la prevenzione e la gestione degli incidenti e delle situazioni di emergenza;

  10. i mezzi di protezione individuali per le vie respiratorie ed il loro controllo e manutenzione;

  11. le misure igieniche da osservare tra cui la necessità di non fumare e di non mangiare in luogo contaminato da polveri di amianto;

  12. le finalità del controllo sanitario dei lavoratori;

  13. le modaliltà di pulitura degli indumenti protettivi e dei mezzi individuali di protezione;

  14. le misure di precauzione particolari da prendere per ridurre al minimo l'esposizione;

  15. i valori limite di esposizione alla polvere di amianto nell'aria;

  16. la necessità di rilevare l'esposizione dei lavoratori a fibre di amianto.

4)DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL M.C.A. E DEL SUO SUPPORTO STATICO DA INSERIRE NEL PIANO:

descrizione tecnica dei M.C.A. Il datore di lavoro della ditta che esegue la bonifica dovrà indicare:

  1. la natura del M.C.A., allegando il certificato di analisi che attesti il tipo di amianto presente e la sua concentrazione nel materiale stesso;

  2. la classificazione del M.C.A. ai fini dello smaltimento in discarica (allegare copia del certificato di analisi chimico-fisica di classificazione del rifiuto).

  3. lo stato di conservazione del M.C.A. e del supporto dello stesso;

  4. i quantitativi (mq, kg ecc) di M.C.A. da rimuovere;

5) MISURE DI SICUREZZA PREVISTE DA INSERIRE NEL PIANO:

descrizione misure antinfortunistiche

Il datore di lavoro della ditta che esegue la rimozione dovrà indicare quanto segue:

  1. la modalità di accesso alla volta del capannone . Se vengono utilizzate i ponti sviluppabili, allegare le relative omologazioni Ispesl e specificare per ognuno di essi: il raggio di sbraccio, gli eventuali sistemi di autoblocco dei raggi di azione in funzione del carico presente in piattaforma, la presenza dei comandi in piattaforma ed eventualmente il tipo di motore della piattaforma (elettrico, diesel).

  2. le misure antinfortunistiche da adottare in cantiere.

descrizione misure igieniche Il datore di lavoro della ditta che esegue la bonifica dovrà rispettare le misure sottoelencate ed indicarle nel piano di rimozione.

  1. servizi igienici: nel cantiere dovranno essere presenti locali con WC, Lavabi, Spogliatoi e Docce in numero sufficiente.

  2. mezzi di protezione antinfortunistica da usare:la ditta dovrà fornire e pretendere l'uso da parte dei propri dipendenti dei seguenti mezzi di protezione: caschi, maschere integrali con filtri P3, tute complete di cappuccio, ghette copriscarpe in Tyvek, guanti e scarpe antinfortunistiche. Tutti i mezzi di protezione personale monouso una volta utilizzati dovranno essere collocati in sacchi di plastica successivamente sigillati e smaltiti come rifiuto contenente amianto.

  3. aree speciali: la ditta dovrà predisporre aree speciali senza rischio di contaminazione da polvere di amianto dove il personale potrà sostare, mangiare, bere, fumare. E' vietato bere, mangiare e fumare in qualsiasi altra zona a rischio di esposizione a fibre di amianto.

  4. pulizia dei locali, impianti, attrezzature e mezzi di protezione personale: la ditta dovrà provvedere ad eseguire giornalmente la pulizia dei locali, dei servizi igienici, dei locali di lavoro, degli impianti e delle attrezzature a mezzo di aspiratori dotati di filtri assoluti e/o a mezzo di materiale a perdere per la pulizia ad umido. Alla fine di ogni turno di lavoro gli operai dovranno provvedere alla decontaminazione di tutti i mezzi di protezione personale ancora indossati sempre a mezzo di aspiratori dotati di filtri assoluti ( HEPA alta efficienza 99,97 Dop) operando dall'alto verso il basso (casco, tuta, maschere, guanti, sovrascarpe, scarpe). Tale operazione andrà sempre effettuata indossando la maschera di protezione, la quale, tolta per ultima, dovrà essere lavata abbondantemente con acqua e sapone compreso il filtro P3. Tutto il materiale monouso tipo tute, guanti sovrascarpe, filtri esausti ecc. dovrà poi essere posta all'interno di sacchi di plastica, i quali dopo essere stati sigillati con nastro adesivo dovranno essere smaltiti come rifiuto contenente amianto.

  5. allegare la scheda tossicologica del prodotto incapsulante o verniciante o collante per il fissaggio delle fibre libere eventualmente presenti sul M.C.A.

descrizione misure tecniche e procedurali

Il datore di lavoro dovrà rispettare le misure sottoelencate ed indicarle nel piano di rimozione.

  1. delimitazione delle aree di lavoro Le aree in cui avvengono operazioni di rimozione di M.C.A. devono essere delimitate e segnalate con idonea cartellonistica e deve essere vietato l'accesso a personale non addetto ai lavori.

  2. procedure operative di rimozione delle lastre di M.C.A.

  3.  

    1. bagnatura

    2. Le lastre prima di essere rimosse dovranno essere adeguatamente bagnate con acqua e con prodotti collanti o vernicianti o incapsulanti opportunamente colorati al fine di rendere visibili le zone trattate. Tali prodotti non devono comportare pericolo di scivolamento nel caso di pedonamento delle coperture. La bagnatura dovrà essere effettuata mediante nebulizzazione o a pioggia, con pompe a bassa pressione.

    3. asportazione delle polveri di M.C.A. nelle gronde

    4. Qualora si riscontri un accumulo di fibre di amianto nei canali di gronda, questi devono essere bonificati inumidendo con acqua la crosta presente sino ad ottenere una fanghiglia densa che mediante palette e contenitori a perdere, viene posta all'interno di sacchi di plastica. Questi sacchi, sigillati con nastro adesivo vanno smaltiti come rifiuti di amianto.

    5. smontaggio

    6. Le lastre devono essere rimosse senza romperle, evitando l'uso di strumenti demolitori. Devono essere smontate rimuovendo ganci, viti o chiodi di fissaggio. Non devono essere utilizzati trapani, seghetti, flessibili, o mole abrasive ad alta velocità. Si dovrà far ricorso esclusivamente ad utensili manuali e solo in caso di necessità ad attrezzi meccanici provvisti di sistemi di aspirazione idonei per la lavorazione del cemento-amianto dotati di filtrazione assoluta in uscita.

    7. movimentazione

    8. I materiali asportati non devono essere frantumati, non devono essere lasciati cadere a terra ma devono essere calati a terra tramite idoneo mezzo di sollevamento. Le lastre smontate, bagnate su entrambe le superfici, devono essere accatastate e palettizzate, in modo da acconsentire un agevole movimentazione con i mezzi di sollevamento disponibili in cantiere.

    9. confezionamento

    10. L' M.C.A. deve essere chiuso in imballaggi non deteriorabili o rivestiti con teli di plastica sigillati. Eventuali pezzi acuminati o taglienti devono essere sistemati in modo da evitare lo sfondamento dell'imballaggio. I rifiuti in frammenti minuti devono essere raccolti al momento della loro formazione e racchiusi in sacchi di materiale impermeabile non deteriorabile e immediatamente sigillati. Tutti i materiali di risulta devono essere etichettati a norma di legge.

    11. stoccaggio provvisorio

    12. I materiali rimossi devono essere allontanati prima possibile e l'accatastamento temporaneo deve essere separato dagli altri detriti, preferibilmente nel container destinato al trasporto, oppure in una zona appositamente destinata, in luogo non transitato da mezzi e persone che possano causarne la frantumazione.

    13. pulizia del cantiere

    14. Giornalmente deve essere effettuata una pulizia a umido e/o con aspiratori a filtri assoluti della zona di lavoro e delle aree del cantiere che possano essere state contaminate da fibre di amianto.

6) SMALTIMENTO DEI RIFIUTI CONTENENTI AMIANTO

Il datore di lavoro della ditta che esegue la rimozione del M.C.A. dovrà:

indicare:

  1. la ditta che eseguirà il trasporto del M.C.A.;

  2. la ditta che eseguirà lo smaltimento del M.C.A.;

allegare:

  1. l'autorizzazione della ditta che eseguirà il trasporto del M.C.A.;

  2. l'autorizzazione della ditta che eseguirà lo smaltimento del M.C.A..

ALLEGATI:

Riassunto degli allegati da presentare:

  1. Planimetria dell'edificio da bonificare indicante le aree specifiche di intervento, i servizi Igienici ed Assistenziali, le aree per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti ecc.;

  2. Fotografie dell'edificio e/o dei locali da bonificare;

  3. Certificati di idoneità lavorativa specifica per ogni operaio addetto all'attività di rimozione;

  4. Valutazione del rischio Amianto con la misure della concentrazione in aria delle fibre ed il calcolo del livello di esposizione personale di ogni lavoratore;

  5. Programma di formazione sottoscritto dagli operai e dal formatore (quando verranno istituiti i corsi di formazione Regionali, allegare il titolo di abilitazione regionale di ogni lavoratore);

  6. Certificato di analisi chimico-fisica sulla natura e concentrazione dell'amianto presente sui materiali da rimuovere;

  7. Certificato di analisi chimico-fisica di classificazione del M.C.A. ai fini dello smaltimento;

  8. Certificato di omologazione dei ponti sviluppabili;

  9. Certificati di omologazione delle imbracature e dei cavi di sicurezza;

  10. Certificato di omologazione delle reti di sicurezza;

  11. Schede tossicologiche dei prodotti incapsulanti o vernicianti o collanti per il fissaggio delle fibre libere eventualmente presenti sul M.C.A.;

  12. Autorizzazione della ditta che eseguirà il trasporto del M.C.A.;

  13. Autorizzazione della ditta che eseguirà lo smaltimento del M.C.A.;

  14. Certificato finale di avvenuto smaltimento in discarica autorizzata del M.C.A.;

  15. Scheda tecnica degli impianti di aspirazione utilizzati nell'attività lavorativa con particolari specifiche sulle portate d'aria e sui filtri assoluti installati.

ALCUNE DELLE PRINCIPALI NORMATIVE IN MATERIA:

 

Piano di rimozione del materiale contenente amianto allo stato friabile

Fermo restando le premesse, gli adempimenti previsti ai punti 1), 2), 3), 4), 6) e gli allegati richiesti nel piano per la rimozione del M.C.A. compatto, nella fattispecie:

1) INFORMAZIONI GENERALI SUL CANTIERE;

2) LAVORATORI ADDETTI ALLA RIMOZIONE DEL M.C.A.;

3) PROGRAMMA DI FORMAZIONE: CARATTERISTICHE;

4) DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL M.C.A. E DEL SUO SUPPORTO STATICO DA INSERIRE NEL PIANO;

6) SMALTIMENTO DEI RIFIUTI CONTENENTI AMIANTO;

di seguito si riportano le misure di sicurezza specifiche per gli interventi di bonifica di materiali friabili.

 

5) MISURE DI SICUREZZA DA RISPETTARE DURANTE GLI INTERVENTI DI BONIFICA di MATERIALI FRIABILI.

Allestimento del cantiere.

collaudo del cantiere

Dopo l'allestimento del cantiere e l'installazione dell'unità di decontaminazione, i sistemi di confinamento devono essere collaudati mediante prove di tenuta.

a) Prova della tenuta con fumogeni.
 

b) Collaudo della depressione.
 

 

area di decontaminazione

composta da 4 zone distinte.

a) Locale di equipaggiamento.

b) Locale doccia.

c) Chiusa d'aria.

d) Locale incontaminato (spogliatoio).

 

protezione dei lavoratori

Gli operai devono venire istruiti ed informati:

Gli operai devono essere equipaggiati con adatti dispositivi di protezione individuali:

Gli indumenti protettivi devono essere:

Procedure di accesso all'area di lavoro.

sempre indossando il respiratore e nudi, entrare nel locale doccia, pulire l'esterno del respiratore con acqua e sapone;

  • togliere i filtri sciacquarli e riporli nel contenitore predisposto per tale uso;

  • lavare ed asciugare l'interno del respiratore.

  • togliere tutti gli indumenti eccetto il respiratore;

    Dopo aver fatto la doccia ed essersi asciugato, l'operaio proseguirà verso il locale spogliatoio dove si rivestirà e da tale locale potrà accedere all'esterno.

  • I copripiedi contaminati devono essere lasciati nel locale equipaggiamento e verranno smaltiti come M.C.A. oppure puliti usando acqua e sapone, prima di spostarli dalla zona di equipaggiamento.

  • Gli operai non devono mangiare, bere, fumare sul luogo di lavoro, fatta eccezione per l'apposito locale incontaminato.

  • tecniche di rimozione

    l'altro addetto a raccogliere l'amianto caduto e ad insaccarlo quindi a sigillare i sacchi pieni.

  • uno addetto alla rimozione dell'amianto

    La prima rimozione grossolana, viene effettuata generalmente con raschietti a mano, la seconda, che ha lo scopo di asportare tutti i residui visibili di amianto, con spazzole ad umido.

  • La rimozione termina con l'applicazione, sulle superfici decoibentate, di un prodotto sigillante per fissare le eventuali fibre rimaste.

  • L'imballaggio e l'allontanamento dei rifiuti devono evitare una contaminazione di amianto all'esterno dell'area di lavoro.

  •  

    imballaggio dei rifiuti contenenti amianto.

    2° Contenitore - sacchi o fusti rigidi

  • 1° Contenitore - sacco di materiale impermeabile (polietilene), di spessore adeguato (almeno 0.15 mm);

    I sacchi vanno riempiti per non più di due terzi, in modo che il peso non ecceda i 30 kg.

  • L'aria in eccesso dovrebbe essere aspirata con un aspiratore a filtri assoluti.

  • La chiusura del sacco andrebbe effettuata a mezzo termosaldatura o doppio legaccio. Tutti i contenitori devono essere etichettati.

     

  • L'uso del doppio contenitore è fondamentale, in quanto il primo sacco, nel quale l'amianto viene introdotto appena rimosso all'interno del cantiere, è inevitabilmente contaminato. Il secondo contenitore non deve mai essere portato dentro l'area di lavoro, ma solo nei locali puliti dell'unità di decontaminazione.

  • modalità di allontanamento dei rifiuti dall'area di lavoro.

    L'allontanamento dei rifiuti dall'area di lavoro deve evitare per quanto possibile il pericolo di dispersione di fibre.

    PROCEDIMENTO

    Unità Operativa destinata al passaggio dei materiali

    L'Unità Operativa è costituita da tre locali:

    All'interno dell'unità operano due distinte squadre di lavoratori:

    L'uscita dei sacchi avviene al termine delle operazioni di rimozione; pertanto, fino al quel momento, il percorso rimane sigillato.

    Unità di decontaminazione destinata al passaggio dei materiali:

    All'interno dell'unità operano 3 distinte squadre di lavoratori:

    Se nel percorso dal cantiere all'area di stoccaggio vengono utilizzati Ascensori e Montacarichi, vanno rivestiti con teli di polietilene, in modo che possano essere facilmente decontaminati nell'eventualità della rottura di un sacco.

    Inoltre tali percorsi devono evitare di attraversare aree occupate dell'edificio.

    I rifiuti devono essere depositati in un'area all'interno dell'edificio, chiusa ed inaccessibile agli estranei (Possono essere utilizzati anche container scarrabili, completamente chiusi).

     

    tecniche di incapsulamento.

    Il prodotto incapsulante deve essere testato direttamente sul materiale da trattare.

    Verificare sempre la capacità del rivestimento di sopportare il peso dell'incapsulante.

    Preliminarmente la superficie del rivestimento di amianto deve essere aspirata; rimossi i frammenti pendenti e le parti distaccate, inoltre il rivestimento deve essere restaurato.

    L'incapsulante deve essere applicato in 2 o 3 strati con un'apparecchiatura a spruzzo "airless".

     

    decontaminazione del cantiere.

    protezione delle zone esterne all'area di lavoro.

       le zone incontaminate in prossimità delle barriere di confinamento;

  • l'uscita del tunnel di decontaminazione o il locale incontaminato dello spogliatoio.

    Sporadicamente vanno effettuati campionamenti all'uscita degli estrattori, all'interno dell'area di lavoro e durante la movimentazione dei rifiuti.

    I risultati devono essere noti in tempo reale o entro le 24 ore successive adottando tecniche analitiche di MOCF.

    Sono previste due soglie di allarme:

    1. Preallarme - quando i risultati dei monitoraggi ambientali esterni mostrano una netta tendenza ad aumentare;

    2. Allarme - quando la concentrazione di fibre aerodisperse supera il valore di 50 ff/l.

    Lo stato di preallarme prevede le seguenti procedure:

    Lo stato di allarme prevede le stesse procedure di preallarme, più:

     tecniche di glove-bag.

    Le Tecniche Glove-Bag (celle di polietilene, dotate di guanti interni) sono impiegate per la rimozione dell'amianto su tubazioni o valvole o giunzioni o su ridotte superfici.

    PROCEDURA

    la procedura di rimozione dell'amianto è quella usuale:

    Bonifica di grandi strutture coibentate.
    (es. grosse tubazioni o caldaie o elementi coibentati di macchina)

    PROCEDURA

     

    restituibilità di ambienti bonificati.

    La certificazione di restituibilità di ambienti bonificati dall'amianto va eseguita da funzionari della USL competente a spesa del committente.

    Le Procedure da seguire per la certificazione sono:

    Visti i bassi livelli di concentrazione di fibre di amianto riscontrati durante tali attività di certificazione le protezioni richieste per il personale addetto possono essere notevolmente ridotte.

    l'Ispezione va eseguita non appena le superfici all'interno dell'area bonificata siano asciutte e sia stata ultimata la rimozione dei teli, ma non delle barriere, dell'unità di decontaminazione e della sigillatura di porte, finestre e impianto di ventilazione.

    I sigillanti devono essere usati solo dopo l'ispezione visiva e prima del campionamento aggressivo finale.

    Il campionamento aggressivo viene eseguito impiegando mezzi meccanici tipo ventilatori al fine di diffondere le eventuali fibre di amianto presenti

    Numero di campionamenti:

    Per aree bonificate maggiori di 600 m² si può usare un numero di campioni minore.

    Nel caso di ambienti con molte stanze separate può essere necessario effettuare misure in ogni stanza.

     

    restituibilità

     

    rischio amianto negli edifici civili, commerciali e industriali

    Con il presente documento ci si è posti l'obbiettivo di fornire uno strumento informativo e decisionale indirizzato a tutti i proprietari od utilizzatori di immobili nei quali sia presente del materiale contenente amianto.

    Chi non si è posto la domanda di cosa fare se all'interno di un edificio è presente amianto?

    La risposta a questa domanda sarà il contenuto del documento sotto riportato nel quale si affronteranno le problematiche sotto due punti di vista uno strettamente legato ai possibili rischi di rilascio di fibre d'amianto in aria all'interno e all'esterno dell'edificio e quindi ai possibili danni alla salute degli occupanti e dei cittadini , l'altro sotto l'aspetto normativo, cioè tutti gli adempimenti legislativi che devono essere attuati se è presente del materiale contenente amianto (di seguito per brevità di esposizione verrà indicato con la seguente sigla M.C.A.). Nell'affrontare il delicato tema sul rischio amianto negli edifici occorre ricordare che il potenziale pericolo dei MM.C.A. è legato all'eventualità che siano rilasciate fibre aerodisperse nell'ambiente che possono venire inalate dagli occupanti. Il criterio più importante da valutare in tal senso è rappresentato dalla friabilità dei materiali, quindi occorre conoscere come si classifica il M.C.A..

    Prima di procedere alla descrizione delle bonifiche possibili per rendere innocuo l'amianto, che rappresentano la finalità delle azioni di prevenzione per tutelare la salute delle persone, occorre indicare quali sono le procedure necessarie per il conseguimento della miglior scelta, iniziando dalla localizzazione dell'amianto e continuando oltre la bonifica cioè verso la conservazione.

    Quali sono le procedure da seguire se in un locale è presente del M.C.A.?

    Prima di tutto occorrerà procedere alla Localizzazione del M.C.A. nell'edificio, poi Valutare lo stato di Conservazione, quindi Procedere alla miglior Bonifica: che nel caso non abbia determinato la rimozione del M.C.A., bisognerà provvedere alla Conservazione e Manutenzione del M.C.A. finché questo rimarrà in opera.

    Di seguito si riportano i documenti che descrivono in modo analitico le procedure di cui sopra:

    Localizzazione del M.C.A.;

    Campionamento del M.C.A.;

    Valutazione dello stato di Conservazione del M.C.A.;

    Metodi di Bonifica;

    Conservazione e Manutenzione del M.C.A.

    Nel caso in cui la bonifica scelta sia la rimozione del M.C.A. la ditta incaricata a svolgere tale intervento dovrà provvedere a redigere un piano di rimozione da sottoporre alla verifica dell'Azienda U.S.L.; per la compilazione del piano di rimozione del M.C.A. si vedano i seguenti documenti :

    Piano di rimozione del M.C.A. compatto

    Piano di rimozione del M.C.A. friabile

     

    localizzazione del materiale contenente amianto

    Il proprietario dell'immobile e/o il responsabile dell'attività che vi si svolge dovrà localizzare il m.c.a., affidando l'incarico di ispezionare i locali ed eventualmente di campionare i materiali sospetti di contenere amianto a personale qualificato il quale provvede:

    1. Rintracciare i siti di ubicazione anche tramite la ricerca e la verifica della documentazione tecnica sull'edificio e dell'impresa edile appaltatrice.

    2. Ispezionare i materiali e riconoscere approssimativamente il tipo di materiale impiegato e le sue caratteristiche.

    3. Verificare lo stato di conservazione dei materiali in particolare di quelli friabili, al fine di valutarne l'integrità e le condizioni degli eventuali rivestimenti sigillanti, o dei mezzi di confinamento di cui sono dotati.

    4. Valutare la friabilità dei materiali.

    5. Campionare i materiali friabili sospetti adottando le precauzioni previste durante la manipolazione di M.C.A. evitando l'esposizione dell'operatore e la contaminazione dell'ambiente.

    6. Mappare le zone in cui sono presenti materiali contenenti amianto.

    7. Registrazione di tutte le informazioni raccolte in apposite schede, da conservare come documentazione.

    Se dal procedimento di localizzazione del M.C.A. e dall'analisi chimica eseguita sui campioni di materiale si rivela la presenza di amianto si procede alla valutazione del rischio.

     

    valutazione dello stato di conservazione del materiale contenente amianto

    valutazione del rischio

    come valutare la potenziale esposizione a fibre di amianto del personale presente nell'edificio:

    esaminare le condizioni dell'installazione del materiale contenente amianto

    Ispezionare visivamente l'installazione seguente le procedure indicate nelle schede di rilevamento, al fine di valutare:

    Quindi procedere alla valutazione

    condizioni dei materiali contenenti amianto

    Materiali integri non suscettibili di danneggiamento.

    Non esiste pericolo di rilascio di fibre di amianto in atto o potenziale o di esposizione degli occupanti, come ad esempio:

    Il M.C.A. non è soggetto alla bonifica, ma al controllo periodico ed al rispetto delle procedure per la manutenzione e la pulizia dello stabile.

    Materiali integri suscettibili di danneggiamento.

    Esiste il pericolo di rilascio potenziale di fibre di amianto, come ad esempio:

    Eliminare i pericoli di danneggiamento e quindi attuare un programma di controllo e manutenzione. Se non è possibile ridurre significativamente i rischi di danneggiamento eseguire un intervento di bonifica da attuare a medio termine.

    Materiali danneggiati.

    Esiste il pericolo di rilascio di fibre di amianto con possibile esposizione degli occupanti, come ad esempio:

    Se la classificazione dei materiali a seguito di un'ispezione visiva risulti incerta, è necessaria anche una indagine ambientale che misuri la concentrazione di fibre aerodisperse. Se i valori risultano superiori a 20 ff/l valutati in MOCF o superiori a 2 ff/l in SEM, ottenuti come valori medi su almeno tre campionamenti, possono essere indicativi di una situazione di inquinamento in atto.

     

    metodi di bonifica del materiale contenente amianto

    rimozione

    In genere richiede l'applicazione di un nuovo materiale, in sostituzione dell'amianto rimosso.

    incapsulamento

    Trattamento dell'amianto con prodotti penetranti o ricoprenti che:

     

    Cosa comporta l'incapsulamento?

    Vantaggi

    Non produce rifiuti tossici

  • Non richiede l'applicazione di un prodotto sostitutivo del M.C.A..

  • Costi e tempi dell'intervento contenuti.

  • È il trattamento di elezione per i materiali poco friabili di tipo cementizio.

  • Rischio per i lavoratori addetti e per l'inquinamento ambientale minore rispetto alla rimozione

    Inconvenienti

    Verificare periodicamente l'efficacia dell'incapsulamento, che col tempo può alterarsi o essere danneggiato, ed eventualmente ripetere il trattamento.

  • L'eventuale rimozione è più complessa, per la difficoltà di bagnare il materiale a causa dell'effetto impermeabilizzante del trattamento.

  • L'incapsulamento può alterare le proprietà antifiamma e fonoassorbenti del rivestimento di amianto.

  • Permanenza nell'edificio del M.C.A. quindi mantenere un programma di controllo e manutenzione.

     

    confinamento

    Installazione di una barriera a tenuta che separi l'amianto dalle aree occupate dell'edificio. Se non viene associato ad un trattamento incapsulante, il rilascio di fibre continua all'interno del confinamento.

    Cosa comporta il confinamento?

    Vantaggi

    Costo contenuto, se l'intervento non comporta lo spostamento dell'impianto elettrico, termoidraulico, di ventilazione, ecc..

  • È indicato nel caso di materiali facilmente accessibili, in particolare per bonifica di aree circoscritte (ad es. una colonna).

  • Crea una barriera resistente agli urti (migliore rispetto all'incapsulamento).

    Inconvenienti

    L'amianto rimane nell'edificio, quindi occorre un programma di controllo e manutenzione.

  •  

  • La barriera installata deve essere mantenuta in buone condizioni.

    Non è indicato quando sia necessario accedere frequentemente nello spazio confinato.

     

    indicazioni per la scelta del metodo di bonifica

    In particolare trattamenti incapsulanti non sono indicati:

    nel caso di materiali friabili di spessore elevato (maggiore di 2 cm), nei quali il trattamento non penetra molto in profondità e non riesce quindi a restituire l'adesione al supporto sottostante.

  • nel caso di materiali molto friabili o che presentano scarsa coesione interna o adesione al substrato, in quanto l'incapsulante aumenta il peso strutturale aggravando la tendenza del materiale a delaminarsi o a staccarsi dal substrato;

    Per contro l'aumento di peso può facilitare il distacco dell'amianto:

    nel caso di materiali facilmente accessibili, in quanto il trattamento forma una pellicola di protezione scarsamente resistente agli urti. Non dovrebbe essere mai effettuato su superfici che non siano almeno a 3 metri di altezza, in aree soggette a frequenti interventi di manutenzione o su superfici, a qualsiasi altezza, che possano essere danneggiate da attrezzi (es. soffitti delle palestre);

  • nel caso di installazioni soggette a vibrazioni (aeroporti, locali con macchinari pesanti, ecc.): le vibrazioni determinano rilascio di fibre anche se il materiale è stato incapsulato;

     

    nel caso di infiltrazioni di acqua: il trattamento impermeabilizza il materiale così che si possono formare internamente raccolte di acqua che appesantiscono il rivestimento e ne disciolgono i leganti, determinando il distacco;

     

  • tutti i metodi di bonifica alternativi alla rimozione presentano costi minori a breve termine. A lungo termine, però il costo aumenta per la necessità di controlli periodici e di successivi interventi per mantenere l'efficacia e l'integrità del trattamento. Il risparmio economico (cosi come la maggiore rapidità di esecuzione), rispetto alla rimozione, dipende prevalentemente dal fatto che non occorre applicare un prodotto sostitutivo e che non vi sono rifiuti tossici da smaltire. Le misure di sicurezza da attuare sono, invece, per la maggior parte le stesse per tutti i metodi;

  • interventi di ristrutturazione o demolizione di strutture rivestite di amianto devono sempre essere preceduti dalla rimozione dell'amianto stesso.

     

    programma di controllo dei materiali contenenti amianto - procedure per le attività di custodia e di manutenzione.

    la presenza in un edificio di m.c.a. comporta la messa in atto di un programma di controllo e manutenzione al fine di ridurre l'esposizione degli occupati (mantenere in buone condizioni il m.c.a., prevenire la dispersione di fibre, intervenire se si verifichi un rilascio, verificare periodicamente le condizioni del m.c.a.).

    il programma di controllo prevede di:

    far redigere un rapporto sulla conservazione del materiale corredato di documentazione fotografica.

  • inviare copia del rapporto alla usl la quale può prescrivere di effettuare un monitoraggio ambientale periodico delle fibre aerodisperse all'interno dell'edificio.

  • attività di manutenzione e custodia

     

    far ispezionare annualmente l'edificio, da personale qualificato,

    le operazioni di manutenzione:

    sono vietate le operazioni che comportino un esteso interessamento dell'amianto, se non nell'ambito di progetti di bonifica.

    modalita' di esecuzione degli interventi:

    procedure nel caso di consistenti rilasci di fibre:

    in presenza di materiali di amianto friabili esposti, soprattutto se danneggiati:

     

    (Fonte: Medicina del lavoro - Pesaro)